GENOVA - Per la riconversione degli stabilimenti Ilva a produzioni carbon neutral nel 2028 "è previsto un finanziamento di 1 miliardo di euro a carico del Fondo di coesione e sviluppo, per la realizzazione di un impianto di pre-ridotto. Sono disponibili, per chiunque si aggiudicherà gli asset produttivi, finanziamenti per circa 700 milioni di euro attraverso l'utilizzo di contratti di sviluppo. Ulteriori risorse potranno giungere dal Fondo di coesione e sviluppo, nei limiti che l'ordinamento dell'Unione europea ci impone". Lo ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al question time alla Camera.
"Confermo che gli stabilimenti dell'Ilva sono stati visitati da tre player internazionali particolarmente importanti sul piano industriale (Vulcan Steel, Steel Mont e Metinvest, n.d.r.), che si sono mostrati interessati al futuro acquisto secondo le procedure pubbliche - ha aggiunto il ministro -. Questo è stato possibile grazie al fatto che l'avvio della gestione commissariale a febbraio ha garantito il rilancio della macchina produttiva, con piani significativi di manutenzione degli stabilimenti e di salvaguardia degli stessi e dei lavoratori".
Il ministro ha inoltre aggiunto che "nel giro di un mese" le aziende dell'indotto Ilva "dovrebbero ricevere il 70% del loro credito, si tratta ovviamente delle aziende strategiche e bancabili". "I commissari dell'Ilva hanno avviato una prassi di pagamento alle imprese con l'indotto a 60 giorni - ha spiegato il ministro -. Nella precedente gestione i pagamenti avvenivano a 1 anno. Per questo i crediti erano cresciuti a dismisura. I commissari parlano di 320 milioni di crediti".
"Sono in corso le necessarie interlocuzioni con Sace per condurre in porto l'operazione di cessione dei crediti pregressi - ha detto ancora Urso -. Per circa la metà di questi interverrà Sace a breve. Siamo alle verifiche finali".
Per Sanac "è stata riaperta la procedura di gara, che si concluderà il primo di luglio, con la presentazione delle manifestazioni di interesse, ai fini di collocare a un attore industriale questa azienda significativa, collegata alle commesse di Acciaierie d'Italia, che può avere una sua autonoma vita produttiva. I commissari dell'Ilva hanno permesso la ripartenza delle commesse verso Sanac, molto importante in Toscana e Sardegna, che la precedente governance aveva tagliato - ha detto ancora Urso -. Dopo le nuove commesse, la cassa integrazione di Sanac è passata dal 40% del 2023 al 10% del maggio 2024, mentre il fatturato previsto per il 2024 sarà di 50 milioni di euro, contro i 37 milioni del 2023".
"È importante che il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso abbia confermato la visita di player internazionali interessati all'acquisizione delle acciaierie ex-Ilva - dichiara la deputata di Noi Moderati Ilaria Cavo -. Bene anche la conferma del cronoprogramma, già anticipato nella sua ultima visita a Genova, per l'avvio della cessione entro l'estate. Importanti i finanziamenti assicurati e l'apertura sul fondo di sviluppo e coesione. Siamo in una fase in cui occorre guardare avanti, all'assegnazione e all'ingresso di nuovi capitali, contemporaneamente facendo fronte alla necessità di investimenti per la manifestazione degli impianti, la sicurezza e gli approvvigionamenti. Per me, che sono ligure, non sfugge la necessità di assicurare, per esempio, alle linee di stagnatura e zincatura dello stabilimento di Cornigliano la manutenzione ordinaria e straordinaria, i fondi per l'approvvigionamento del materiale senza i quali la produzione va a singhiozzo. L'obiettivo di arrivare a produrre 6 mln di tonnellate di acciaio per il 2025 è di rilievo e riporterà all'equilibrio produttivo. La vera sfida è di chiudere presto e bene la procedura di vendita. I tempi sono importanti così come la qualità delle scelte su chi dovrà guidare la macchina riavviata. Estrema soddisfazione poi per la riapertura delle procedure di gara per la presentazione delle manifestazioni di interesse per Sanac: l'attuale struttura commissariale, come ha spiegato il ministro, ha fatto ripartire le sue commesse, che invece la precedente governance aveva tagliato, permettendo così di diminuire la cassa integrazione e aumentare il fatturato. Continueremo a seguire l'operato del governo e a interpellare il ministro su queste vertenze, nell'obiettivo di dare tempi certi e scelte che salvaguardino occupazione, produzione e ambiente".
IL COMMENTO
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