GENOVA - Di 50 salme non si sa più nulla; 308 non hanno ancora un'identità. A un anno dal crollo in mare di parte del cimitero di Camogli, questi sono i numeri che meglio di ogni altra cosa fotografano gli effetti di quel disastro avvenuto il 22 febbraio scorso, quando la falesia su cui e' stato costruito parte del camposanto ha ceduto portandosi dietro loculi e cappelle.
I defunti finiti in mare o sulle rocce furono 415. Attualmente il Comune dice che sono stati recuperati in totale 365 defunti, 57 dei quali sono stati riconosciuti. Un boato accompagnò il crollo e in poco tempo il mare verde smeraldo divenne di color marrone: lo sbriciolamento della falesia si portò via 227 salme, 168 ossari e 20 cassette con le ceneri.
Ad un anno di distanza la procura di Genova sta indagando per il reato di crollo colposo, per il quale ci sono due tecnici comunali indagati. Al momento é emerso che negli ultimi 15 anni i lavori al cimitero erano stati eseguiti al risparmio, non erano stati installati geo-sensori in grado di segnalare i micro-movimenti del terreno.
Durante questo anno il comune ha dovuto mettere in sicurezza l'area, costruire nuovi loculi, ricollocare circa 800 defunti sepolti nella parte di camposanto a rischio: una spesa complessiva che si aggira sui 2 milioni di euro. Il cimitero é stato riaperto a novembre per la ricorrenza del giorno dei defunti il 2 novembre.
Nei giorni successivi al crollo si era manifestato in Liguria il raro e suggestivo fenomeno della caligo, la nebbia che arriva dal mare: da lì il nome del Comitato fondato da alcuni parenti dei morti, 147 iscritti, che si sono associati per interloquire con le istituzioni e per tenere vivo il ricordo: "Caligo su Camogli"
Nella giornata di domani, il comitato farà uscire dei manifesti commemorativi e un video sui propri canali social. Il cimitero che solitamente al martedì resta chiuso, sarà aperto nella giornata del 22 febbraio. Alle 8.30 l'amministrazione deporrà una corona; alle 15.30 il Comitato porterà dei fiori nella parte di cimitero crollato osservando un minuto di silenzio.
Il raccoglimento si sposterà poi nel porticciolo e poi sotto al corpo della frana con due barche messe a disposizione da privati. Alle 18:00 nella basilica Santa Maria Assunta sarà celebrata una messa in memoria di tutti i defunti. Per la comunità, che ancora fa i conti con la disgrazia, sarà un giorno pieno di emozioni in cui troverà posto anche la rabbia.
IL COMMENTO
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità