Attualità

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di Ale. B.

Biciclette, bambole, palloni, piccole porte per giocare a calcio, biscotti, barrette di cioccolato e tanto, tanto altro ancora.

Il convento dei domenicani sulle alture di Taggia si è trasformato in un vero e proprio centro di accoglienza per mamme e bimbi ucraini. Al momento sono una ventina ma, come confermato da Francesco Sacco, giovane volontario della diocesi Ventimiglia - Sanremo - nel giro di qualche giorno le stanze saranno al completo. "E' un ambiente silenzioso, protetto dove si respira quiete, quella quiete - prosegue Francesco - di cui hanno bisogno". 

Ci sono tanti volontari tra addetti alle pulizie, alla colazione, al pranzo, alla cena ma soprattutto alla pratiche burocratiche. La comunità ucraina, ormai italianizzata, sta facendo del suo meglio per aiutare e alleggerire, quanto possibile, il peso, soprattutto psicologico, che i tanti ospiti, dai grandi ai piccini, hanno sulle spalle. Paura, abbandono, distruzione e angoscia.

I bimbi, forti del loro innato spirito di adattamento che contraddistingue la giovane età, mentre le loro mamme aiutano i volontari nell'organizzazione,  si divertono a "scorrazzare" in bicicletta, tirare i calci al pallone e smangiucchiare golosi biscotti al cioccolato. Sono con la loro mamma e i loro fratellini...e si, è già tanto. Il loro mondo si è capovolto ma gli affetti sono rimasti accanto a loro.

"Sono qui con i miei bambini - racconta Tanja, giovane ingegnere programmatore - ma voglio tornare a casa mia. Ho lavorato tanto per garantire ai miei piccoli un futuro e, il loro futuro è a casa loro...saranno loro a scegliere se andare via o meno". Tanja ha viaggiato in macchina 8 giorni per raggiungere Taggia. In Ucraina ha lasciato i suoi genitori. " Sarebbe stato un viaggio molto pesante - ha detto - ma non sarebbero venuti comunque. Non hanno intenzione di lasciare l'Ucraina".

La storia di Tanja è simile a tante altre ma lei spicca per lucidità e determinazione. Non si esprime sulla guerra, per lo meno non ai microfoni, si "limita" a mostrare le foto che amici e parenti le inviano sul telefono cellulare. Non parla di indipendenza dell'Ucraina, non parla di neutralità, non parla di Putin, non parla di Zelensky....lei chiede solo la fine dell'ostilità. 

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