"Il fenomeno delle dipendenze ha spesso radici profonde, legate a disagi che possono riguardare ciascuna persona e che la società fatica a cogliere per tempo. Comprendere tale realtà rappresenta un punto di partenza fondamentale per intervenire con la determinazione e le capacità necessarie nei vari ambiti". E' quanto ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della VI Conferenza Nazionale che Genova ha ospitato a dodici anni di distanza dall'ultima edizione di Trieste. Tema: 'Oltre le fragilità'. Un appuntamento voluto dal Ministro per le Politiche giovanili Fabiana Dadone che in apertura, ricordando quanto disse Don Gallo nel 2009, ha affermato come il dibattito debba uscire da schemi precostituiti e tornare a pensare in grande: “I giovani all'interno delle comunità mi hanno fatto capire che per loro la comunità è l'unico posto dove si sentono a casa e questo fa male quando si rappresenta lo Stato. Quando ho chiesto cosa si aspettassero da questa Conferenza quasi tutti mi hanno risposto un lavoro, un futuro, la possibilità di essere accettati quando usciranno senza avere le stigmate di una persona che ha avuto un percorso difficile per tornare ad avere una vita semplicemente normale”.
Il Ministro ha aggiunto come a suo parere la scelta di liberalizzare la cannabis operata dal nuovo governo tedesco sia una via che l'Italia dovrebbe valutare. Operazione difficile dal momento che c'è già chi ha preso le distanze: non solo la collega per le Autonomie Maria Stella Gelmini (“ faccio parte di una corrente culturale che è contraria a qualsiasi forma di legalizzazione di ogni tipo di sostanza stupefacente”) ma anche don Ciotti che ha affermato come “i dubbi siano più sani delle certezze e il tema della legalizzazione della cannabis merita un tavolo serio lontano dalle ideologie e dai moralismi per chiedersi cosa è meglio fare, non dimenticandosi che abbiamo già il gioco d'azzardo e le sigarette”.
Alla conferenza è intervenuto pure il Governatore Toti: “Come il Covid ci ha insegnato che si tratta di una battaglia che si vince tutti insieme, e non solo di una sfida individuale – ha detto - allo stesso modo le dipendenze non possono essere lasciate in capo al singolo individuo ma devono essere una battaglia collettiva a cui le Istituzioni sanno dare risposte, perché il diritto di scegliere la propria vita non sia solo una libertà dei più forti ma anche dei più fragili che grazie a eventi come questa Conferenza possono essere aiutati a fare la scelta giusta”
Tra gli altri interventi da segnalare quelli del Ministro degli Esteri Di Maio (“la diffusione delle droghe è un problema globale che richiede un approccio condiviso di tutti settori della società”), di quello dell'Interno Lamorgese (“rispetto al 2019 quest'anno si è registrato un incremento di circa l'8% di sequestri droga”) e della titolare del dicastero della Giustizia Cartabia che ha ricordato come al 30 giugno scorso i detenuti con problemi di tossicodipendenze fossero 14.891 su un totale di 53.637 persone ospiti degli istituti penitenziari, il 27%. Un dato che deve fare riflettere.
IL COMMENTO
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