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Carne e vino, al "Curlo" tanti giovani dal ponente di Genova ma pure dal Piemonte
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di Michele Varì

GENOVA -Pasquetta al di là del significato religioso legato al Lunedì dell'Angelo significa per tutti pranzo al sacco e grigliata.


Per chi abita ad Arenzano e nel ponente di Genova da sempre uno dei posti più belli e suggestivi è l'area picnic Curlo, fra le fasce sulle alture del paese, cinque minuti d'auto nel verde dopo l'ospedale della Colletta.

Lassù, a picco sul mare, si griglia tutti insieme sotto una tenda in legno stile capanna indiana, un tempo perfetta, ora degradata, quasi abbandonata.


Un rito della grigliata che resiste, per chi arriva da Arenzano e per le tante compagnie di ragazzi del ponente di Genova, i più esuberanti, che per accendere il fuoco si trasformano in pericolosi boscaioli.

Non mancano i foresti, come una compagnia di Alessandria, affascinati dall'area picnic affacciata sul mare e sorpresi dall'autostrada, finalmente senza code per la pausa dei cantieri imposta dalla Regione Liguria ad Aspi: "Abbiamo impiegato 45 minuti invece delle solite due ore".



 
Un paradiso, il Curlo, e non solo perché da lì partono mille sentieri per il parco del Beigua, ma nei giorni più gettonati come Pasquetta con unica e grande controindicazione: i pochi posteggi si esauriscono subito e tutte le altre auto finiscono in un imbuto dove è impossibile anche fare inversione per tornare indietro.

Così in assenza di pattuglie di polizia locale e di carabinieri, avvistate più volte sul lungomare, per tanti automobilisti la Pasquetta si è trasformata in un incubo, con ingorghi nell'unica strada carrabile e retromarce ardite per uscirne.

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