GENOVA - "Non credo ci sarà un anno di ritardo. Mi auguro che la seconda classificata accetti l'incarico con tutte le modifiche la legge. Non si può scherzare quando ci si trova davanti ad elementi mafiosi" il governatore della Liguria Giovanni Toti è fiducioso. Non ci saranno ritardi così ampi per quanto riguarda i lavori dello scolmatore del Bisagno. Un opera attesa che stava vedendo il suo iter proseguire ma che ha dovuto subire uno stop obbligato dopo che la prefettura di Salerno ha emesso un provvedimento interdittivo antimafia a carico del Consorzio ReseArch, che stava lavorando alla realizzazione dell'opera che deve mettere in sicurezza il torrente Bisagno a Genova.
"La seconda classificata la incontreremo nelle prossime ore - spiega ancora Toti -. L'intero consorzio appaltatore è stato colpito dall'antimafia. il quadro è complesso e si inserisce in una situazione di aumento delle materie prime, del costo della manodopera e dell'energia che stanno spingendo il governo a misure ad hoc per garantire un adeguamento del tariffario rispetto agli appalti già assegnati".
Un problema che va nel frattempo a coinvolgere circa 50 lavoratori del consorzio che stavano lavorando all'opera con l'assessore regionale ai lavori Pubblici Giampedrone che rassicura sulle loro sorti (Leggi qui).
Da parte del governatore non manca una critica velata al Parlamento per non aver "mai semplificato a sufficienza" il quadro degli appalti pubblici. Ripetere il modello Genova come fatto per la costruzione del nuovo ponte Genova San Giorgio dopo la tragedia del Morandi non è possibile: "Non esiste un modello Genova per lo scolmatore del Bisagno. Il modello Genova è impegno, responsabilità, voglia di correre e non far perdere tempo. Questo è un appalto gestito da una struttura commissariale nazionale e segue le regole di tutte le strutture commissariali. Non resta che andare dalle seconde e terze classificate, questo vale per tutti gli appalti in Italia, modello Genova o meno".
Un appalto assegnato nel 2015 per un valore di circa 160 milioni di euro. I lavori sarebbero dovuti terminare nel 2024. Ora tutto potrebbe slittare di qualche mese per un'opera attesa dalla cittadinanza dopo la fine dei lavori dello scolmatore del Fereggiano. Lo scolmatore consente una deviazione idraulica cl corso del torrente permettendo di diminuire il livello di piena massima.
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più