ODESSA - "Vi auguro il sole, è importante non aver paura del cielo". Queste parole sono di Irina, cittadina di Odessa, dove proprio dal cielo negli ultimi giorni sono arrivati missili e bombe che hanno messo in ginocchio la città, mentre gli abitanti si preparano a lunghi coprifuoco: "Staremo sotto un lungo coprifuoco, questo già lo sappiamo. L'uomo è un animale che si abitua e noi ci siamo abituati perché eravamo sotto i bombardamenti in questi giorni. C'erano tensione e paura ma dobbiamo andare avanti, vivere.
"Tanta gente sta tornando ad Odessa - spiega Irina - anche se il sindaco dice di non farlo perché c'è pericolo di nuovi attacchi. I rifugiati di questa guerra non si fermano per tanto perché hanno qui le famiglie, che si sono divise. Mia nipote quando sente il papà al telefono piange, a me chiede 'nonna quando vieni' ma io non posso spostarmi ancora da qui, dobbiamo aspettare che passi questa tensione. Sono giorni difficili, non siamo tranquilli per tutta l'Ucraina".
La città si svuota molto presto, la paura di nuovi attacchi aumenta in particolare con l'avvicinarsi del 9 maggio: "In città non c'è molto movimento. Ci sono le macchine ma dopo le 17-18 la città si svuota. Io ora faccio la volontaria allo zoo come tanti, cerchiamo di aiutare, ma la città verso sera si svuota. I supermercati sono quasi tutti aperti, i rivenditori di cibo, bar e ristoranti".
IL COMMENTO
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