GENOVA - È terminato nel primo pomeriggio il XVII° Congresso della Uilm di Genova al quale ha preso parte il segretario generale della Uilm Rocco Palombella. Nel corso del congresso Antonio Apa è stato eletto all’unanimità Coordinatore regionale della Uilm per la Liguria, mentre Luigi Pinasco è stato eletto segretario responsabile territoriale della Uilm di Genova. Sempre su proposta del segretario generale Uilm Rocco Palombella è stata eletta la nuova segreteria provinciale che comprende: Claudio Cabras, Fabiano Sciaccaluga e Daniela Miglietta. In continuità con la sua azione politica, la Uilm pone la “questione industriale”: senza innovazione e investimenti è impossibile reggere la sfida della competizione.
Il futuro di Genova passa per lavoro, capacità produttiva e tecnologica, tutti elementi che derivano dall’economia reale e dall’industria manifatturiera. Per passare dalla grande crisi della pandemia alla ripartenza, Genova non può perdere l’occasione di superare il proprio gap dovuto a decenni di immobilismo: questa volta le risorse ci sono e, a ben guardare, ci sono a prescindere dal tanto citato PNRR. Esaurito l’effetto volano del ponte, che però ci ha lasciato in eredità un modello operativo, l’industria genovese è oggi chiamata a operare scelte che ne decreteranno la sopravvivenza. Realtà come Fincantieri, Leonardo, Ansaldo Energia, Hitachi, Rina, Esaote, Abb, Liguria Digitale, Piaggio, Riparazioni navali costituiscono centri di aggregazione di un indotto avanzato. Turismo, cantieri e porti, tutti settori legati al mare, pesano molto di più sull’economia rispetto alla media nazionale, mentre più bassa è l’incidenza dell’industria meccanica per il forte ridimensionamento dell’industria pubblica.
Non bastano Ansaldo Energia, Siemens, Fincantieri, Abb, Leonardo, Esaote, Liguria Digitale, bisogna ampliare il numero delle imprese e farlo crescere per dimensione, sapendo che la società di domani sarà sempre più una realtà complessa in cui produzione e servizi si intrecceranno continuamente. Allora l’industria dovrà sposare la logistica mentre il turismo dovrà compiere un balzo di qualità: ad ogni attività economica servirà un grado di intelligenza e di conoscenza senza le quali non ci sarà sviluppo. I nodi da sciogliere per l’economia genovese e ligure si chiamano siderurgia e settore dell’automotive, settori per i quali occorre saper fare politica industriale.
Non sarà il 2022 l’anno della rinascita dell’ex Ilva. La società ha fatto intendere che il clossing sull’accordo di investimento tra Arcerol Mittal Holding srl e Invitalia, firmato il 10 dicembre 2020, non si concluderà alla fine di questo mese come era previsto. L’azienda ha aperto una procedura di cassa straordinaria per 3 mila lavoratori. Dopo un mese di trattative, il 28 marzo l’azienda ha riconfermato la richiesta di cassa per questi 3 mila addetti fino al 2023. La Uilm, insieme al segretario generale Rocco Palombella, ha contestato la procedura di cassa in quanto ha evidenziato che l’accordo del 2018 rimane valido, ma allo stesso tempo è noto a tutti che né l’azienda, né i governi che si sono succeduti, né Invitalia hanno avuto il coraggio di dire che i 1500 lavoratori migrati in Ilva AS non rientreranno in Acciaierie d’Italia. Se questo fosse un paese serio, il Governo dovrebbe preoccuparsi: dal 2012 con i vari Esecutivi che si sono succeduti, nessuno ha dato un fattivo contributo alla soluzione dell’Ilva. Purtroppo abbiamo a che fare con una classe dirigente non all’altezza ma se qualcuno pensa di riservare ad Ilva la sorte di Alitalia si sbaglia. Si accorgeranno di cosa sono capaci i lavoratori siderurgici.
Su Genova, come è possibile che dopo le innumerevoli denunce fatte unitariamente dai sindacati dei metalmeccanici l’azienda presenti 35 milioni di investimenti, scherziamo? Sono una miseria. Lo stabilimento di Genova, oltre ad essere rilanciato dal punto di vista produttivo e trasformato in un centro di eccellenza della verticalizzazione del freddo, manca di ingenti investimenti ordinari e straordinari. Per questa ragione abbiamo registrato continui incidenti e questo non è più accettabile. Quando sarà necessario, continueremo a rispondere con la lotta.
Laicità e riformismo consentono alla Uilm di essere presente e di anticipare il futuro in virtù di quella energia che proviene dai nostri iscritti, dalla nostra storia e dalla consapevolezza di essere sulla strada giusta.
IL COMMENTO
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