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GENOVA  - Applausi, commozione, la chiesa gremita e la bandiera di San Giorgio ad avvolgere la bara.  Genova oggi si è stretta al suo sindaco Beppe Pericu, morto lunedì, proprio nel giorno dello spoglio del nuovo primo cittadino che ha incoronato per la seconda volta Marco Bucci.

L'ultimo saluto a Pericu, che aveva guidato Genova per dieci anni, dal 1997 al 2007,  nella chiesa di Sant’Antonio, a Boccadasse, troppo piccola per contenere i tanti genovesi presenti,  familiari, politici, avvocati, amici, cittadini, i funerali sono stati trasmessi in diretta da Primocanale. 

All'arrivo della salma un grande applauso. Presenti i due figli Silvia e Andrea, i sei nipoti, le istituzioni cittadine, dal sindaco Marco Bucci al governatore Giovanni Toti passando per l'ex primo cittadino Claudio Burlando, ma anche Claudio Montaldo a lungo vicesindaco della giunta guidata proprio da Pericu tra la fine degli anni 90 e l'inizio del nuovo secolo insieme a tanti suoi assessori. Ma anche tante personalità della Genova imprenditoriale e poi i cittadini che hanno ricordato uno dei sindaci più amati della storia recente della città.

La bandiera di San Giorgio e anche garofani rossi sulla bara dell'ex sindaco, un socialista. Poi l'ingresso nella piccola chiesa, gremita fino all'ultimo posto e ancora gli applausi. Ad officiare i funerali padre francescano Giuseppe Bigolaro. Nel corso del suo mandato ha dovuto affrontare anche situazioni complicate come il G8 del 2001 ma anche momenti più gioiosi e di crescita per la città come Genova Capitale della Cultura 2004. Poi la celebrazione. "Era davvero nel cuore dei genovesi" ha detto padre Bigolaro ricordando la vita dell'ex sindaco.

Molto sentito il ricordo del figlio Andrea, anche lui avvocato, che ha ringraziato le tante persone che sono state vicine alla famiglia e al genitore. "E' sempre stato disponibile, una parte importante della sua vita è stata quella di essere nonno. Per tutti loro è stato un secondo padre. Era un uomo con un grande intuito. L'intuito non è qualcosa di speciale, non è un semplice talento: è il risultato di un insieme di competenze, di studio e analisi" ha ricordato il figlio nel corso della cerimonia. Ricordate anche le origini sarde della famiglia a cui Pericu era molto legato.

Al termine della cerimonia, i garofani sopra la bara e il saluto commosso dei presenti ad accompagnare l'ultimo viaggio della salma di Pericu che verrà cremata e tumulata al cimitero di Staglieno accanto alla moglie Carla, stroncata da un malore improvviso undici anni fa.   

"L'esperienza al suo fianco è stata straordinaria. E' stato sindaco all'età giusta a conclusione di una grande carriera professionale. - ha ricordato Claudio Montaldo, neo sindaco di Ceranesi e allora vice di Pericu -. L'ho sentito l'ultima volta qualche settimana fa, era sempre ottimista". "Ho parlato a lungo con lui. Era vivace, sempre attento. Abbiamo perso un grandissimo uomo, un grandissimo sindaco. In lui c'era competenza, attenzione e poi sapeva tenere unito un gruppo di lavoro, tutte doti molto rare" ha ricordato Claudio Burlando ex storico presidente della Regione Liguria, l'uno che ha convinto Pericu a fare il sindaco. A Boccadasse c'è anche il professor Franco Henriquet  dell'associazione Gigi Ghirotti che si occupa di lenire il dolore ai malati terminali, un'associazione di cui Pericu fu vice presidente e che poi lo ha assistito negli ultimi mesi di vita: "E' stato lucido fino alla fine, - racconta Henriquet -aveva una grande capacità di analisi e lettura, alla fine ha scelto di morire a casa".

Pericu è morto lunedì mattina all'età di 84 anni. Ieri a Palazzo Tursi allestita la camera ardente. Sono stati tantissimi i genovesi e non solo che sono andati a rendere omaggio all'ex sindaco. Anche Marco Bucci ha ricordato la figura di Pericu chiedendo alla cittadinanza di suggerire come ricordare Pericu (leggi qui). Insieme a lui anche Ariel Dello Strologo. La figlia Silvia ha ringraziato chi è stato vicino al padre anche in quest'ultimo periodo e ai genovesi che sono andati a salutarli per l'ultima volta: "Commossi da tanto affetto" (Leggi qui).

 

 

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