Venti "interventi prioritari" da attuare "entro e non oltre" il 2024 per contrastare la siccità che sta opprimendo l'Italia, nonché potenziare ed adeguare le reti idriche. E' uno dei compiti che la bozza di decreto legge attualmente sul tavolo dei ministeri interessati assegna al "Commissario straordinario per il contrasto e la prevenzione della siccità", figura che il Governo la settimana prossima istituirà con un decreto legge, sulla base dei presupposti di necessità e urgenza.
Già da lunedì, ha annunciato il presidente del Consiglio Mario Draghi, il governo prenderà in considerazione attivamente le richieste di emergenza delle Regioni.
"Nei prossimi giorni - ha annunciato il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini - il Consiglio dei ministri prenderà decisioni importanti e coraggiose. È indispensabile utilizzare al meglio la poca acqua che abbiamo in questo momento, dando priorità agli usi potabili e a quelli agricoli".
Palazzo Chigi si prepara ad affrontare gli effetti immediati di quella che lo stesso Draghi ha definito "la crisi idrica più grave degli ultimi 70 anni". Da una parte ci saranno così stanziamenti per sostenere economicamente i settori più colpiti, a partire dall'agricoltura. La siccità, infatti si legge nella bozza di decreto legge, "potrebbe determinare gravi ripercussioni sul tessuto economico e sociale". Dall'altra sono previsti interventi strutturali, quelli finalizzati a porre rimedio a criticità storiche, come gli acquedotti difettosi che perdono oltre il 30% della loro portata. E si pensa anche ad una semplificazione normativa.
Il Commissario straordinario resterà in carica fino al 31 dicembre 2024, si avvarrà di una struttura composta da 30 unità e potrà servirsi dello strumento dell'ordinanza in deroga per realizzare rapidamente gli interventi di ammodernamento volti alla riduzione delle perdite d'acqua. Verificherà inoltre l'adozione da parte delle Regioni delle misure per razionalizzare i consumi ed eliminare gli sprechi della risorsa idrica. E segnalerà le inadempienze dei gestori. L'approvazione di progetti da parte del Commissario sostituisce ogni autorizzazione, visto e nulla osta per l'avvio o la prosecuzione dei lavori.
"Le Regioni - ha spiegato il ministro Gelmini - hanno fatto finora un ottimo lavoro. Ma il protrarsi della crisi idrica impone un intervento del Governo, sia per contemperare i diversi interessi sia per introdurre norme straordinarie in un momento straordinario. Naturalmente l'azione dell'esecutivo sarà portata avanti con un confronto continuo e costruttivo con gli enti competenti, a partire proprio dalle Regioni. Faremo tutto ciò che è in nostro potere - conclude - per superare questa situazione emergenziale".
IL COMMENTO
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