GENOVA - Una serata di relax dopo una giornata di lavoro che si è trasformata nel giro di cinque minuti in un incubo. E mentre sono solitamente i cacciatori a finire sui giornali per un morso o una brutta ferita causata dagli ungulati, questa volta è stata una impiegata genovese arrivata sulla spiaggia di Sturla per una pizza d'asporto in riva al mare e finita al pronto soccorso dopo essere stata morsa da un cinghiale.
Quella di mangiare in spiaggia è un'abitudine che hanno tanti liguri che approfittano della bella stagione e delle giornate più lunghe sembra ormai essere una tradizione pericolosa, soprattutto a Vernazzola, dove non è la prima volta che un cinghiale cammina tra i bagnanti per arrivare all'ambito premio: una volta era un panino, l'altra una pizza e ancora un aperitivo (GUARDA QUI).
A raccontare quello che è successo questo sabato sera ai microfoni di Primocanale è la stessa Rossana, vittima dell'animale: "Ero sul bagnasciuga ancora in costume dopo un pomeriggio al mare, ho alzato lo sguardo e ho visto a qualche metro da me un grosso cinghiale che si avvicinava. Ormai era troppo vicino per fare qualcosa, ho pensato che la cosa migliore da fare fosse stare immobile così da non spaventarlo. Invece l'animale si è avvicinato e mi ha morso il braccio". Era ferma 'come una statua' racconta Rossana ai microfoni di Primocanale, 'non ho fatto nulla per evitare quello che poi è successo'. Prima la paura, poi lo stupore.
"Subito dopo il cinghiale è andato via, a me colava il sangue dalla ferita. Ho chiesto aiuto ai presenti in spiaggia ma quasi tutti, spaventati, sono scappati. Io intanto mi ero allontanata dal mio asciugamano, è stato in quel momento che il cinghiale è tornato e ha iniziato a girare intorno alle mie cose. Ero ancora in costume". Cacciato l'animale dalla spiaggia, Rossana è riuscita a riprendersi i vestiti e l'asciugamano per poi salire sull'ambulanza chiamata da una donna subito dopo l'attacco.
"Poi è iniziata la profilassi. Prima al pronto soccorso mi hanno medicato il braccio, poi sono stata mandata questo lunedì all'ambulatorio di via Archimede dove ho fatto l'antirabbica. Sempre li mi hanno fatto anche la prima dose di antitetanica, poi dovrò tornare per altri due richiami. Devo prendere tre volte al giorno l'antibiotico per una settimana, ma ho paura, ho l'ansia di aver preso qualche malattia. Soprattutto nessuno tra ospedale e ambulatorio ha saputo rassicurarmi, continuano a ripetere che non c'è la casistica per essere certi di quello che succederà".
"La cosa incredibile è che questa spiaggia è frequentata da tantissime famiglie con bambini, ed è pure attrezzata per persone con disabilità. Continuo a pensare a quella sera, se al mio posto ci fosse stato un bambino o un disabile? Quella dei cinghiali è un'emergenza"
Continua Rossana. Sono pochi i casi registrati in Italia di persone morse dai cinghiali, uno degli ultimi è avvenuto a Taranto a fine maggio, quando un 14enne è stato morso alla mano da un ungulato vicino a casa sua mentre giocava con gli amici. Ai pochi casi ora si aggiunge Rossana, che vive nella paura di una qualche ripercussione sulla sua salute.
Prima il danno, poi la beffa. Perchè mentre Regione Liguria risarcisce i danni creati dai cinghiali agli agricoltori, tra le carte non sembrerebbe esserci una clausola per chi è stato morso da un ungulato: "Credo sia assurdo ma ne saprò di più questa settimana, gli agenti della polizia locale che mi hanno accompagnato in pronto soccorso mi hanno assicurato che si informeranno".
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