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La posizione dell'avvocato Caruso sui retroscena della contestata vendita di Autostrade a Cassa Depositi e Prestiti e due fondi privati.
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di Michele Varì

GENOVA - "Domani ci sarà la primissima fase preliminare del dibattimento che tratterà l'individuazione dei soggetti che parteciperanno al processo, quindi le questioni legate alle parti civili ed ai responsabili civili: verrò individuato chi è legittimato a partecipare al processo." Così l'avvocato Raffaele Caruso, legale del Comitato familiari vittime Morandi che spiega cosa verrà trattato domani mattina, quando il tribunale di Genova aprirà le porte per il processo per la caduta del Ponte Morandi.

"Rispetto a questa i difensori faranno le proprie questioni, - continua Caruso - i difensori delle parti civile potranno entrare in contraddittorio rispetto a ciò che viene detto ed il giudice alla fine deciderà sull'individuazione di chi parteciperà: è l'ultima verifica del recinto dei partecipanti."

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Un evento collegato alle notizie dell'ultima ora, visto che la procura di Roma ha aperto l'indagine sulla vendita di Aspi allo Stato: "Non credo che ci siano margini che l'inchiesta faccia parte di questo processo, è evidente che si tratta di un evento che ha un collegamento. Noi abbiamo sempre detto che questa storia bisogna vederla non solo nelle conseguenze e cause prossime ma anche in quelle più remote. Come comitato avevamo presentato un esposto sulla nascita della società e sulle modalità che ne stanno alla base, che secondo noi hanno influenzato anche un tipo di gestione molto spinto dall'elemento finanziario. L'inchiesta ci dice che esiste un filo continuo fra le cause remote e una modalità di gestione che lascia molte perplessità"

"Aumento dei pedaggi? E' un rischio che esiste. Sono costi che dovevano rimanere a carico dei proprietari ed invece sono transitati nella gestione economica della società: nel momento che i soldi diventano un peso per la società, le risorse per recuperarli vanno recuperati dai pedaggi, è inevitabile".

 

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