GENOVA - Ancora aiuti per la popolazione di Odessa, città gemellata con Genova oggi al 260esimo giorno di guerra. Dal capoluogo ligure sono partiti proprio questa mattina oltre 15 tonnellate di vestiti pesanti, coperte e sacchi a pelo in vista dell'inverno che molti cittadini ucraini dovranno passare all'interno dei rifugi anti bomba.
La mano dei genovesi ancora una volta generosa: la mobilitazione in tutta la regione prosegue decisa con un nuovo carico umanitario donato dai genovesi su richiesta della Caritas, che ha ampliato la tradizionale raccolta, in vista dell'emergenza freddo, per i clochard che vivono per le strade di Genova.
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"Abbiamo deciso di abbinare questa raccolta a quella per l'Ucraina - ha spiegato il direttore generale di Caritas di Genova, Giuseppe Armas - e quindi abbiamo chiesto articoli molto selezionati per affrontare meglio un inverno che in Ucraina sarà particolarmente duro". Segnali di solidarietà e di vicinanza al popolo ucraino che non si sono mai fermati e che si manifestano con gli aiuti che vengono portati nella chiesa di Santo Stefano, che è il punto di riferimento della comunità.
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"Questo è un bel segnale della solidarietà di Genova, il camion è così carico che non ci sta veramente più nulla - spiega padre Vitaly Tarasenko, cappellano della comunità ucraina genovese - e questi aiuti sono stati chiesti proprio dal Vescovo della città, Mons. Mykhayl e dal direttore della Caritas di Odessa. L'attenzione dei genovesi, comunque, non è mai calata, le chiamate continuano e sono molti a voler dare nuovi aiuti umanitari". Dopo una breve preghiera e una benedizione a Ivan, l'autista del tir, il carico è partito da Piazzale Kennedy alla volta di Odessa.
IL COMMENTO
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