GENOVA - Sono 11,7 milioni gli italiani che non si sono mai iscritti alla scuola superiore e quasi quattro milioni l'hanno abbandonata senza arrivare al diploma: il tasso di dispersione scolastica è del 13,1%, circa 543 mila giovani, e questo fenomeno è collegato direttamente al numero dei Neet, ovvero quelle persone che non studiano, non lavorano e non fanno formazione, "giovani che sono stati mal orientati, che hanno abbandonato i percorsi scolastici - spiega Don Maurizio Lollobrigida -, i famosi Neet ma non solo loro e hanno bisogno di qualcuno che possa intercettarli attraverso il principio di sussidiarietà e aiutare questi giovani ad entrare in questi percorsi di formazione che li portano ad essere uomini e professionisti di qualità". Ed è proprio la formazione professionale il perno dell'opera dei Salesiani del "Don Bosco", che a Genova sono in attività da 150 anni e ogni anno aiutano molti giovani ad inserirsi nel mondo del lavoro, seguendo l'esempio del Santo, che nel 1872 ha siglato il primo contratto di apprendistato, mettendo in condizione il primo giovane di essere tutelato sul posto di lavoro: "Sono centinaia di migliaia di possibilità di lavoro che non trovano incrocio con persone che quei lavori li sanno fare - racconta Maria Teresa Bellucci, viceministro al Lavoro e alle Politiche Sociali -, dobbiamo fare tesoro dell'esperienza dei Salesiani in questo settore e disegnare politiche del lavoro, anche sociali, che siano a misura delle persone".
"Vogliamo dare prospettive ai giovani e aiutarli a integrarsi, nel nostro centro di formazione abbiamo 15 nazionalità diverse. Vogliamo dare loro opportunità per mettere a frutto le loro capacità e i loro doni, con l'aiuto di validi educatori - racconta Don Sergio Pellini, direttore Opera Don Bosco Sampierdarena -. Ai giovani cerchiamo di far scoprire la validità non solo del sapere ma del saper fare, li recuperiamo soprattutto dal punto di vista motivazionale e li aiutiamo a mettere a frutto le loro doti".
I Salesiani hanno presentato le loro attività questa mattina al convegno "Formare i Giovani per Generare Futuro", tenutosi questa mattina a Palazzo Ducale. "L’opera Don Bosco è una realtà importante del nostro territorio, con una funzione strategica per la riduzione della dispersione scolastica dei nostri giovani - dichiara il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti -. Un punto di riferimento per le comunità di Genova, a Sampierdarena e Quarto, Alassio e Vallecrosia. La formazione professionale di cui si parla oggi al convegno è infatti un tema fondamentale, intanto perché il lavoro non è solo un pezzo importante del futuro di tanti ragazzi, della dignità della persona e della cittadinanza attiva ma anche una possibilità di sviluppo di un Paese che continua a crescere nonostante le stime meno ottimistiche degli ultimi mesi, e che trova uno sbocco importante nella ricerca delle figure professionali che servono al cambiamento della nostra economia: turismo, soprattutto, ma anche tecnologia, programmatori, edilizia".
Secondo il sindaco di Genova Marco Bucci "i Salesiani hanno fatto quello che sarebbe bello poter fare su tutta la nazione, ovvero fare della formazione scolastica che possa consentire l'accesso immediato al mondo del lavoro". I 63 centri di formazione professionale gestiti dai Salesiani sul territorio nazionale sono frequentati ogni anno da circa 16mila studenti, di cui il 92% a un anno dalla qualifica è collocato nel mondo del lavoro.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci