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di Andrea Popolano

GENOVA - Venerdì 20 ottobre otto di sciopero in tutti gli stabilimenti ex Ilva una lettera pronta a partire e diretta a tutti i gruppi parlamentari e soprattutto una manifestazione a Roma.  Un unico obiettivo che ci accumuna: ostacolare questo piano criminale che vuole distruggere la più grande e importante realtà industriale italiana. Vogliamo sapere i dettagli dell’accordo firmato nel marzo 2020 con Arcelor Mittal. Non c’è più tempo per le parole, bisogna intervenire immediatamente per fermare questa catastrofe industriale e sociale. Non sono gli impianti sotto sequestro, sono i lavoratori sotto sequestro. Siamo pronti a mobilitare centinaia di lavoratori verso la capitale d’Italia. Il tempo è scaduto” commenta Nicola Appice della rsu Fim Cisl. 

Preoccupazioni per quanto riguarda la produzione in calo a Genova così come negli altri stabilimenti di Acciaierie d'Italia. I sindacati hanno anche sottolineato la mancanza di sicurezza sul luogo di lavoro e la carenza di pezzi di ricambio dei macchinari. 

“Nel coordinamento nazionale Acciaierie D’Italia oggi a Roma è stata esposta dai delegati di FIM, FIOM e UILM la grave situazione che stiamo vivendo. Siamo ai minimi storici della siderurgia, minima produzione, disattendendo quello definito in sede Ministeriale, con una mancanza preoccupante delle manutenzioni dove non arrivano i pezzi di ricambio, azzerate le manutenzioni straordinarie e gli investimenti necessari degli impianti e questo mette a rischio la sicurezza dei lavoratori e la tenuta della Siderurgia settore strategico del nostro paese”, spiegano il segretario generale FIM Cisl Liguria Christian Venzano e il coordinatore rsu Fim Cisl Liguria Nicola Appice.

“Aumenta la cassa integrazione mentre invece il mercato dell’acciaio continua la grande richiesta, tutto questo è assurdo. Continueremo le azioni e le mobilitazioni per avere risposte concrete per la tenuta e il rilancio della Siderurgia, per un paese che non deve uscire dall’industria per una reale sostenibilità economica. Vogliamo un azionista pubblico e un azionista privato pronti ad investire e a coinvolgere il sindacato per la tenuta industriale, economica e occupazionale del paese, per dare le risposte alle lavoratrici e ai lavoratori di Acciaierie d’Italia, ILVA in AS e le ditte in appalto, parliamo di 19.000 lavoratori. Per ottenere le risposte adeguate dal governo, Fim Fiom e Uilm hanno proclamato lo sciopero per il prossimo 20 ottobre, con la manifestazione a Roma. Non c’è più tempo da perdere” concludono Venzano e Appice  

I sindacati lanciano l’appello al governo ma anche alle opposizioni sul caso ex Ilva. A Genova dopo il corteo di lunedì scorso prosegue la mobilitazione. Davanti al ministero delle Imprese e del Made in Italy si sono incontrati i rappresentanti della Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm. Presente anche una delegazioni arrivata dalla Liguria.

Il tavolo di confronto di mercoledì scorso a Genova tra istituzioni locali e sindacati ha aperto la strada a rivedere l’accordo di programma se entro un anno non cambierà nulla a patto di tutelare occupazione e reddito dei mille dipendenti di Acciaierie d’Italia (ex Ilva) dello stabilimento di Cornigliano. L'accordo di programma riguarda anche le aree ex Ilva: circa 1.050.000 metri quadrati.

 

 

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