GENOVA - Salgono a undici le case rifugio accreditate della Regione Liguria per le donne vittime di violenza, per un totale complessivo di 64 posti letto. Dopo l'apertura a luglio della decima struttura, in questi giorni è stata infatti accreditata la nuova casa rifugio "Mimosa", con una capienza di 11 posti letto.
Le case rifugio sono strutture dedicate a indirizzo riservato o segreto, che ospitano a titolo gratuito le donne e i loro figli minori che si trovano in situazioni di violenza e che necessitano di allontanarsi per questioni di sicurezza dalla loro abitazione. Queste strutture si avvalgono di personale femminile adeguatamente formato e specializzato sul tema della violenza di genere e si raccordano con i centri antiviolenza e i servizi territoriali al fine di garantire tutto il supporto necessario nel percorso di uscita dalla violenza.
"Regione Liguria è in prima linea su questo tema così importante, purtroppo sempre di drammatica attualità. Il contrasto alla violenza di genere è una priorità che affrontiamo con impegni concreti e investimenti: non solo con il sostegno alle strutture antiviolenza dedicate alle vittime, ma anche promuovendo la realizzazione di centri per il trattamento degli uomini autori di violenza - commenta il governatore Giovanni Toti - Il nostro impegno ovviamente non si ferma alla doverosa e necessaria azione di sensibilizzazione sul tema in occasione della giornata internazionale del 25 novembre, ma va avanti 365 giorni all'anno per accrescere la consapevolezza sul tema e promuovere un cambiamento che sia innanzitutto culturale e di approccio. Per questo Regione Liguria promuove attività di prevenzione a livello scolastico per diffondere, proprio a partire dalle nuove generazioni, il rifiuto di ogni forma di violenza di genere".
"Sappiamo bene- commenta l'assessore alle Pari Opportunità Simona Ferro. - che in una società giusta ed equa, in cui realmente ci sia la parità di genere, questo tipo di situazioni non dovrebbero nemmeno esistere: per questo motivo vogliamo investire sempre di più sulla prevenzione e sull'educazione, attraverso finanziamenti ai centri antiviolenza e progetti nelle scuole. Dall'altra parte, però, non possiamo ignorare i numeri in crescita di questo drammatico fenomeno e voltare le spalle alle troppe donne che subiscono, ogni giorno, violenza di genere in tutte le sue forme. Da qui la necessità di aumentare la presenza sul territorio delle case rifugio e aumentare i fondi ad esse dedicati".
IL COMMENTO
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