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di Redazione

GENOVA - "Il nostro sindacato è impegnato ormai da anni per far finalmente riconoscere, a quei poliziotti che ne hanno bisogno, la possibilità di parlare liberamente del proprio “disagio psicologico” senza timore di ripercussioni sul lavoro e nei rapporti con i colleghi". Lo scrive in una nota Roberto Traverso del Siap.

Una battaglia lunga che ha portato a grandi risultati come quella che si può definire una vera e propria “pietra miliare” di quel lungo percorso ancora in atto ovvero l’articolo 48 bis introdotto nel DPR 782/85 che ha previsto la possibilità per un poliziotto di continuare a restare in servizio senza armamento in caso di “disagio psicologico”.

Polizia, a Genova si affronta il taboo del disagio psicologico - LA NOTIZIA

"Un percorso lungo e difficile che sta producendo ottimi risultati anche grazie alla fattiva collaborazione tra Dipartimento della P.S. e tutte le Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato e che ovviamente non è ancora concluso perché novità organizzative e sociali come questa, per diventare efficaci, devono essere accompagnate principalmente all’interno degli uffici dei dipendenti interessati e prima di tutto devono essere fortemente voluto dai Dirigenti che ne sono responsabili".

"La formula vincente è quella del dialogo e dell’ascolto e soprattutto quella di evitare di alzare dei veri e propri “muri” tra la dirigenza - continua Traverso - e quei dipendenti che per motivi organizzativi non rientrano in progetti di riassetto interni evitando traumatiche ed improvvise esclusioni di professionalità sino a ieri utili all'Amministrazione senza una preventiva spiegazione ed una proposta di graduale reinserimento".

"Purtroppo abbiamo dei segnali molto preoccupanti in tal senso a Genova, all’interno del Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica della Liguria - continua Traverso -, dove malgrado l’intervento costruttivo della nostra Segreteria Provinciale, finalizzato a ricondurre sul dialogo e confronto le difficoltà segnalate da alcuni dipendenti, la dirigenza continua a voler gestire gli equilibri interni a forza di circolari ed assegnazioni d’incarichi senza un necessario preventivo approccio dialogante con il personale interessato".

"Pertanto se non raccoglieremo al più presto un netto cambiamento di rotta da parte della dirigenza saremo costretti a rivolgerci agli organi competenti per attivare un'opportuna verifica mirata a ripristinare al più presto - conclude -, all’interno della Polizia Scientifica di Genova, quell'armonia necessaria per poter portare avanti uno dei tanti uffici della Polizia di Stato che si trova in gravi difficoltà anche a causa della carenza di personale".