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Altro ungulato morto rinvenuto a Costagiutta a Mignanego
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di Miv

Carcassa di un cinghiale morto rinvenuta oggi nel greto del torrente Bisagno: l'animale privo di vita è stata segnalato da alcuni cittadini e poi recuperato dai veterinari della Asl3 e dagli agenti della regione Liguria all'altezza del carcere di Marassi. Sarà sottoposto ad analisi per verificare se è positivo alla peste suina africana.

Un'altra carcassa di cinghiale morto è stata recuperata oggi a Costagiutta di Mignanego, in Valpolcevera. Sino ad oggi i cinghiali positivi alla peste suina in Liguria sono 14, lo stesso numero di contagiati rinvenuti nel Basso Piemonte.

Proseguono intanto i monitoraggi sul territorio, ad oggi i cacciatori degli ambiti territoriali di Genova hanno effettuato oltre 1000 uscite di ispezione senza armi e senza cani ritrovando 29 carcasse di cui 14 positive al virus.

Malgrado le poche carcasse ritrovate il virus sembra essere aggressivo - un animale muore in 5 giorni dal contagio -, questo probabilmente significa che il contagio si diffonde lentamente tra gli animali.

Le aree di ritrovamento sono principalmente quelle di confine tra Liguria e Piemonte, da Isola del Cantone a Rossiglione. Sembra infatti che le due barriere naturali rappresentate dalle autostrade A7 e A26 hanno confinato il virus.

Per questo si sta valutando la possibilità di creare barriere nei varchi usuali di passaggio dei cinghiali in corrispondenza dei due tratti autostradali. Preoccupa il caso riscontrato a Staglieno, all'imbocco dell'autostrade. Per ora sembra un caso isolato, ma la vicinanza con i cinghiali presenti nel greto del Bisagno determina un forte allarme. Per questo si stanno valutando urgenti interventi per isolare gli animali stazionanti sul torrente.

Dallo scorso weekend si è iniziato anche a fare controlli all'interno del territorio del parco Beigua e a breve saranno operativi per i monitoraggi anche volontari appartenenti a varie associazioni che praticano attività outdoor.

A coordinare la campagna anti peste suina sarà Angelo Ferrari, direttore dell'Istituto Zooprofilattico Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta che sarà nominato Commissario Straordinario per l'emergenza peste suina.

Per evitare la trasmissione del virus è previsto l'abbattimento dei suini all'interno della zona rossa. Per i ristori sono stati stanziati 130000 euro dalla Regione Liguria.

L'operazione dovrebbe avvenire possibilmente attraverso la macellazione degli animali utilizzando obbligatoriamente macelli presenti all'interno della zona infetta. Il problema è che in Liguria non si dispone di macelli all'interno dell'area rossa e quelli in Piemonte hanno rifiutato di ricevere animali dalla Liguria.

E' da oltre una settimana che il servizio veterinario di Alisa e di ASL cerca una soluzione. Gli allevatori con pochi capi possono rivolgersi a qualche macelleria locale o macellare internamente all'azienda. "In tutti gli altri casi - riferiscono dalla Asl -purtroppo si dovranno abbattere i capi, da parte dei veterinari Asl, con successivo trasporto a inceneritore".