GENOVA - Nuova occupazione per protestare contro le scelte del governo in tema di guerra, economia e istruzione al Liceo Colombo di Genova.
"Oggi 9 Aprile noi studentesse e studenti del liceo Colombo prendiamo parte al processo di occupazioni scolastiche della nostra città – si legge nel comunicato stampa redatto e diffuso dagli studenti – per protestare contro le linee adottate da un governo che segue e appoggia politiche non solo dannose per il nostro paese, poiché impoveriscono e derubano la società in favore di un’esigua minoranza di manovratori e collaboratori del progetto economico, ma dannose anche per le altre realtà, come vediamo nel genocidio in Palestina ad opera del governo Israeliano, ben supportato dalle industrie belliche dell’ovest, tra le quali spicca quella Italiana".
"Questa occupazione è inoltre uno strumento per manifestare la nostra libertà di espressione: negli ultimi anni questa sta subendo un livello di repressione spropositato, partendo dalle piazze dove gli studenti vengono manganellati per aver dimostrato solidarietà al popolo palestinese, fino ad arrivare ai media dove la censura gioca un ruolo principale – continua la nota –. Chi si oppone alla narrativa dei padroni viene isolato, per assicurarsi che l’informazione continui ad essere controllata".
"Giornalisti, studenti e lavoratori sono stati penalizzati per essersi messi contro uno stato che teoricamente dovrebbe tutelare e supportare il diritto di espressione - continua il comunicato -. Come generazione studentesca prossima a diventare parte della vita politica e non rappresentata dalle decisioni governative, poniamo le nostre contestazioni come motivazioni dell’occupazione, mettendo in discussione il modello occidentale e capitalista che propaga guerra, disparità sociale e inquinamento".
Oggi si è anche aperta una nuova settimana di mobilitazione negli atenei italiani in vista, domani, mercoledì 10 aprile, della scadenza del bando Maeci (ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) per l'accordo di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica Italia-Israele che gli studenti chiedono agli atenei di non sottoscrivere.
Sono sul piede di guerra già da settimane e oggi, alle ore 15, hanno previsto un presidio davanti alla Farnesina e uno sciopero universitario che punta a coinvolgere professori, ricercatori e personale di almeno una ventina di atenei. Allo sciopero di oggi aderisce anche il sindacato Usb: la protesta partirà dalle ore 12:00 a fine turno per il personale tecnico amministrativo, bibliotecario e per il personale docente delle Università, mentre sarà per l'intera giornata per il personale delle Università di Roma. Sempre oggi è prevista una seduta straordinaria del Senato accademico all'Università di Bari proprio per discutere del contestato bando Maeci.
IL COMMENTO
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