GENOVA - Sono iniziati negli scorsi giorni i lavori per la messa in sicurezza definitiva dalla frana che nel settembre del 2023 ha interessato via Trossarelli a Genova Struppa. Gli operai incaricati hanno avviato i lavori di ricostruzione del muro crollato a San Cosimo lunedì 29 luglio. I lavori dovrebbero terminare tra metà ottobre e novembre, condizioni meteo permettendo.
La frana avvenuta lo scorso 22 settembre in seguito a un'ondata di maltempo nell'immedoiato aveva creato 400 isolati (Leggi qui). Poi l'intervento di emergenza aveva permesso di installare un senso unico alternato. Il costo dei lavori è in capo al soggetto privato proprietario dell'aria privata crollata con il Comune che ha anticipato la cifra per poi rivalersi. A causare il crollo a settembre era stata la pioggia che nel tempo si era infiltrata sul muro che era già stato ricostruito in passato ma che presentava delle crepe.
"Un lavoro importante per mettere in sicurezza la strada e tutta l'area - spiega il presidente del Municipio Media Bisagno Maurizio Uremassi -. Adesso si sta lavorando alla rimozione dei blocchi messi a bordo strada, poi verrà ricostruito interamente il muro, parliamo di una ventina di metri di lunghezza per un'altezza di circa tre metri che in alcuni punti raggiunge i sei metri. Poi bisognerà mettere le canalette e i dettagli finali. Faremo tutti i lavori tenendo la strada sempre aperta, al massimo potrebbero esserci dei movieri in alcuni momenti". In questi mesi è stata eseguita prima l'indagine geologica, presentato il progetto e poi è stato necessario ottenere i permessi per il cantiere.
Tre-quattro mesi e la strada riaprirà completamente al traffico. Nella parte bassa di via Trossarelli a fine febbraio si era verificata un'altra frana. In questo caso i lavori sono in progetto ma ancora non sono partiti. Anche in quel caso la parte crollata appartiene a un privato. l'obiettivo di Comune e Municipio è mettere in sicurezza il versante nel più breve tempo possibile.
"Il fatto che i titolari delle parti crollate siano dei privati in alcuni casi è un problema - precisa il presidente di Municipio Uremassi -. Pensiamo ad esempio alla frana di via Trensasco, il proprietario è in Lituania, in quel caso non si può fare nulla. Se si spendono dei soldi pubblici per un terreno privato si va davanti alla Corte dei Conti". Tra prestanome, proprietari deceduti ed eredi emigrati avviare gli iter per eseguire i lavori non è sempre facile. "Volevamo mettere dei bidoni nuovi della differenziata nella zona di via Allende ma gli eredi del proprietario, che avrebbe 114 anni, sono emigrati e non riusciamo a contattarli, ci scontriamo spesso in queste situazioni e non si sa come fare" conclude Uremassi.
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