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GENOVA - Sarebbe Alessandro Barbano il prossimo direttore de Il Secolo XIX: vice direttore del Messaggero per 5 anni, ha avuto una brevissima direzione, dal 3 maggio al 3 giugno, che parrebbe essersi conclusa per una scelta repentina dell'editore Caltagirone.

Barbano negli ultimi anni si è dedicato alla battaglia “garantista”, pubblicando libri dai titoli come 'L’inganno' (in cui ha parlato di antimafia) o 'La gogna' (dedicato alle intercettazioni). In passato ha fatto parte della direzione di Azione. Sicuramente una posizione molto diversa da quella della direttrice attuale del Decimonono, Stefania Aloia.

il passaggio delle azioni da Gedi della famiglia Elkann/Agnelli alla Blue Media, società appositamente costituita dal Comandante Aponte per rilevare lo storico quotidiano, è stato spostato da fine luglio a fine settembre per definire ancora alcuni punti operativi emersi durante la due diligence.

La direttrice Aloia, che doveva lasciare in concomitanza con il cambio di proprietà, è rimasta dunque in carica con l'azionista uscente, rappresentato dall’Ad Scanavino, fino alla conclusione dell’operazione.

Già Alfonso Lavarello, che era alla ricerca di un direttore, aveva chiesto a Stefania Aloia di fermarsi almeno fino alla fine del mese di settembre: ipotesi che in un primo momento non sembrava praticabile, forse perché dopo questa esperienza la direttrice sperava in una conferma senza limiti di tempo. A quanto sembra la Aloia, che aveva sostituito Ubaldeschi alla guida del Secolo XIX, ha molto apprezzato la sua esperienza genovese e sarebbe rimasta volentieri. Msc, al contrario, vuole un suo direttore di riferimento e così, completato il passaggio delle quote, l'attuale direttrice rientrerà a pieno servizio nel gruppo Gedi che ancora edita la Repubblica e La Stampa. 

Alla fine di settembre, dunque, il Decimonono avrà una nuova guida che, come detto, dovrebbe essere Alessandro Barbano, giornalista e saggista nato a Lecce nel 1961. 

Laureato in Giurisprudenza all'Università di Bologna, Barbano è giornalista professionista dal 1984 e ha alle spalle quasi quarant'anni di giornalismo in testate nazionali e locali. Il suo percorso professionale inizia alla fine degli anni '70 al Quotidiano di Lecce, e da qui a La Gazzetta del Mezzogiorno, a La Gazzetta dello Sport, dove dal 1989 è capo dell'edizione Campania, a Il Mattino, dove lo chiama nel 1993 Sergio Zavoli con l'incarico di vicecaporedattore, poi di nuovo al Quotidiano di Lecce-Nuovo Quotidiano di Puglia, dove è per sei anni, dal 1994 al 1999, vicedirettore, infine a Il Messaggero, dove in tredici anni è capo dell'edizione Marche, capocronista a Roma, responsabile delle edizioni regionali, capo del servizio Interni e da gennaio 2008 vicedirettore, fino alla nomina a direttore de Il Mattino.

La nascita del governo gialloverde ha segnato la fine della sua esperienza a Il Mattino, conclusasi con l’istituzione di un premio letterario intitolato alla memoria della fondatrice Matilde Serao. È poi divenuto editorialista di Huffington Post e de Il Foglio e curatore della rassegna stampa di Radio radicale, Stampa e Regime.

Ha insegnato teoria e tecnica del linguaggio giornalistico, organizzazione del lavoro redazionale, sociologia delle comunicazioni di massa, retorica, linguaggi e stili del giornalismo, giornalismo politico ed economico all'Università La Sapienza di Roma, all'Università del Molise, alla Link Campus University e all’Università Suor Orsola Benincasa.
L'8 e 9 aprile 2022 ha partecipato come relatore al convegno dal titolo "Scienza e conoscenza" organizzato dal Grande Oriente d'Italia al Palacongressi di Rimini. Nel marzo del 2024 diventa direttore de Il Riformista. Dal 3 maggio 2024 al 3 giugno 2024 ha diretto il quotidiano romano Il Messaggero.