Far arrivare nelle carceri e ai più giovani il ruolo e il valore della Corte Costituzionale. L'ultimo libro di Giuliano Amato, scritto a quattro mani con Donatella Stasio racconta la funzione fondamentale che svolge il terzo organo di giustizia del Paese. Amato ha presentato il suo libro, "Storie di diritti e di democrazia. La Corte costituzionale nella società”, nell'aula magna di Formazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Genova Amato ha presentato il suo ultimo libro, accanto a lui il presidente dell'Ordine Stefano Savi, il presidente uscente dell'Ordine degli avvocati Luigi Cocchi, Elisabetta Vidali presidente della Corte d'Appello di Genova; il professor Vincenzo Roppo, avvocato, emerito di diritto civile dell’Università di Genova; il dottor Marcello Basilico, magistrato, Consigliere del Consiglio superiore della Magistratura; il professor Gerolamo Taccogna, avvocato, professore associato di diritto amministrativo dell’Università di Genova.
La carriera di Giuliano Amato
Giuliano Amato è stato deputato dal 1983 al 1994 con il PSI, quindi - con L'Ulivo - senatore dal 2001 al 2006 e nuovamente deputato dal 2006 al 2008. Ha ricoperto le cariche di segretario del Consiglio dei ministri (nei governi Craxi I e Craxi II, 1983-1987), vicepresidente del Consiglio (1987-1988) e ministro del tesoro (1987-1989), presidente del Consiglio (governo Amato I, 1992-1993), presidente dell'AGCM (1994-1997), ministro per le Riforme istituzionali (1998-1999), nuovamente ministro del Tesoro (1999-2000) e presidente del Consiglio (governo Amato II, 2000-2001), infine ministro dell'Interno (nel governo Prodi II, 2006-2008). Giurista costituzionalista e docente di diritto costituzionale comparato all'Università degli Studi di Roma La Sapienza per oltre 20 anni, nel 2013 è stato nominato giudice della Corte costituzionale e dal 29 gennaio 2022 al 18 settembre dello stesso anno ne è stato presidente, fino alla cessazione del mandato da giudice costituzionale.
i cinque anni in cui quel cambiamento ha preso corpo, le difficoltà, le sfide, i traguardi, le donne e gli uomini che ne sono stati protagonisti, le loro emozioni, le decisioni più delicate. È un pezzo di storia del nostro paese, che i coautori hanno attraversato insieme dentro la Corte, in ruoli e con responsabilità diversi. In quei cinque anni emerge con chiarezza il “dovere” di creare un legame di fiducia con i cittadini, essenziale per la tenuta di una democrazia costituzionale. Questo è il senso politico della comunicazione istituzionale, che non conosce zone franche. La polis, la cittadinanza, ha il diritto di conoscere e di capire, e chi amministra giustizia in nome del popolo non può sottrarsi alla responsabilità di spiegare e farsi capire. Che non è una prerogativa esclusiva di chi fa politica né un compito da delegare a terzi, né un mezzo per guadagnare consensi. È un dovere di ogni potere dello Stato. Un viaggio negli anni dell’apertura della Corte costituzionale alla società civile, per conoscere un’istituzione che ha cambiato l’Italia. Quando nel mondo soffia il vento di sovranismi e populismi, quando i diritti fondamentali vacillano e si aprono scenari di riforme, le Corti costituzionali sono l’antidoto migliore contro le regressioni democratiche.
Presso l’Aula Magna di Formazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Genova, domani verrà presentato il libro di Giuliano Amato (Presidente Emerito della Corte costituzionale) e di Donatella Stasio (responsabile della comunicazione e portavoce della Corte costituzionale dal 2017 al 2022), “
Oltre agli Autori interverranno il prof. Vicenzo Roppo (avvocato, emerito di diritto civile dell’Università di Genova), il dott. Marcello Basilico (magistrato, Consigliere del C.S.M.), il prof. Gerolamo Taccogna (avvocato, professore associato di diritto amministrativo dell’Università di Genova).
Il libro racconta l'importanza di far conoscere la Corte costituzionale ai cittadini, sottolineando il suo potere decisionale e il suo impatto sulla società, sulla politica e sulle istituzioni. Racconta come, a un certo punto della sua storia, la Corte italiana decide di cambiare passo e di “viaggiare” – tra i giovani, nelle carceri, nelle piazze – per farsi conoscere. E conoscere. Decide di essere il corpo e soprattutto la viva voce della Costituzione per contribuire a formare una vera “mentalità costituzionale” e una piena coscienza dei diritti.
L’incontro con gli autori si propone di soffermarsi su alcuni dei passaggi di questo viaggio, di rifletterne e di discuterne, per conoscere un’istituzione che ha cambiato l’Italia, attuando e rendendo concreti ed effettivi i diritti che la Costituzione riconosce, attribuisce e garantisce
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