"Il nostro centro qui sta trasformando la cultura locale su come sperare di curare le proprie malattie ma siamo anche un riferimento per altre ONG e per lo stesso ministero che prende spunto per poter ampliare servizi simili ma oggi purtroppo gli aiuti per l'Africa si sono drasticamente abbassati". Così, in collegamento da Bangui, Gabriella Bortolot, responsabile del programma 'Dream' (Disease Relief through Excellent and Advanced Means) della Comunità di Sant'Egidio in Repubblica Centrafricana durante l'ultima puntata di 'People - Cambia il tuo punto di vista'.
Da più di 20 anni, Dream promuove cure all'avanguardia ed educazione sanitaria nel continente africano, essenziali per la ricerca e il mantenimento della pace. Il centro di Sant’Egidio nella capitale Bangui, è un luogo dove vengono trattate tante malattie croniche e curati gratuitamente adulti e bambini, una rivoluzione per un paese dove non esistono cure gratuite e i tassi di mortalità sono tra i più alti del mondo.
Il programma Dream: dal Mozambico al Centrafrica
"Il programma 'Dream' nasce all'inizio degli anni 2000 in Mozambico per rispondere soprattutto alle esigenze dell'AIDS in quegli anni, terribile, per la mancanza di risposta terapeutica, delle medicine disponibili nel territorio africano. L'unica parola chiave era solo prevenire e non curare. Questo ci era sembrato, oltre a un profondo senso di ingiustizia, anche proprio una risposta assolutamente sbagliata per la salute globale in generale di questo continente, una scelta che, anche se vantaggiosa economicamente, condannava a morte, e all'emarginazione sociale, milioni di vite - spiega Bortolot - da qui in poi è nato un grande percorso che ha coinvolto dieci paesi nell'Africa subsahariana fino ad arrivare come ultimo paese qui in Centrafrica nel 2019, quando è stata inaugurata la clinique Dream a Bangui. Oltre a curare l'AIDS ci occupiamo di tutte le malattie croniche che hanno bisogno comunque di un'assistenza continuata e di cure per la vita, come l'ipertensione, il diabete, l'asma, ma anche qui è molto presente l'epilessia".
I centri offrono cure anche nelle zone rurali, spesso sfornite anche di ospedali, anche grazie all'utilizzo di supporti informatici e tecnologici. Oltre alla cura e alla prevenzione, fondamentale è anche la presenza di corsi di educazione sanitaria. Questi corsi hanno il merito di far crescere la consapevolezza sulla malattia, e insegnano che l'essere curati non è un privilegio, ma un diritto. Indispensabile in questo processo è il ruolo delle donne, impegnate in primo piano nella sensibilizzazione nelle comunità e nell'assistenza delle donne in gravidanza.
Dalla salute d'emergenza a una di lungo termine
"La Repubblica Centrafricana è uno dei paesi più poveri al mondo, con un sistema sanitario gravemente compromesso a causa dei conflitti decennali. Questo è il paese che ha gli indici peggiori al mondo per mortalità materna e per mortalità infantile. La guerra ha distrutto, oltre alle poche strutture esistenti, anche un tessuto umano, infuso anche quella rassegnazione purtroppo che porta la guerra alla distruzione. In questi ultimi anni fortunatamente si è ritrovato la stabilità nel paese, soprattutto nella zona della capitale dove mi trovo, ed è stato possibile cominciare a ricostruire. Non solo offrire salute d'urgenza ma anche per le cose di base, ma il programma Dream ha potuto portare una salute di lungo termine più avanzata con una diagnostica più accurata.
Questo è l'unico luogo dove c'è un laboratorio per il momento, ma è anche un modo per far vedere che è possibile, perché manca davvero tutto, l'elettricità non è stabile, c'è bisogno di impiantare i pannelli solari per garantire il funzionamento degli apparecchi, un grandissimo lavoro di formazione del personale sanitario. In questi cinque anni non è passato troppo tempo, ma si è trasformata anche parte della cultura locale su come poter anche sperare di curare le proprie malattie. Abbiamo tantissime persone che si rivolgono a noi, ma sta diventando anche un luogo dove anche altre ONG e il Ministero stesso prende spunto per poter ampliare servizi di questo tipo".
Papa Francesco: l'amore e l'impegno per il Centrafrica
"Papa Francesco ha continuato a sostenere la Repubblica Centrafricana, soprattutto per i bambini, e per esempio quest'estate è stato possibile, anche grazie al suo sostegno, realizzare una campagna con degli oculisti per operare più di 300 persone di cataratta. C'è stato un incontro in Vaticano poche settimane fa e il Santo Padre ci ha incoraggiato ad andare avanti, dimostrandoci grande sostegno e affetto. Il Papa si ricordava bene del programma Dream, che ha approfondito in occasione del viaggio apostolico in Mozambico del 2019, e il suo viso si è illuminato quando ha sentito i racconti".
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IL COMMENTO
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