
Focus sul mondo del lavoro che è destinato a cambiare anche per via delle nuove tecnologie. "Bisogna continuare ad addestrare e fare formazione, proporre corsi per nuovi tipi di lavoro. La tecnologia è un pericolo? No, cambia i lavori ma nella realtà poi aumenta i posti di lavoro. La tecnologia è un modo per poter avere un lavoro più qualificato" così il presidente di Regione Liguria Marco Bucci a margine dell'evento organizzato dalla Uil in piazza De Ferrari contro il lavoro precario 'No ai lavoratori fantasma'. "Abbiamo tanti posti di lavoro che non sono occupati, bisogna fare match tra chi cerca un posto di lavoro e chi offre posti di lavoro. Bisogna parlare con gli imprenditori perché i lavori precari devono smettere e devono essere proposti posti di lavoro seri. Ci vuole un salario giusto, tempi di lavoro giusti e rispetto dei contratti".
In Liguria crescono i contratti a tempo determinato
Secondo gli ultimi dati disponibili dell'Istat che fanno riferimento al terzo trimestre del 2024 la Liguria ha perso 3.438 assunzioni pari al -2%. Calano le assunzioni a termine e a tempo pieno, quelle delle donne e degli stranieri. In aumento sono le forme di lavoro precario, soprattutto i contratti stagionali (+2,1%), la somministrazione (+0,7%), gli intermittenti (+4,8%).
Il sociologo: "Nel giro di un decennio i 19enne caleranno del 15%"
Mauro Migliavacca, sociologo del Lavoro dell'Università degli Studi di Genova analizza la situazione e pone l'attenzione sulla situazione dei giovani: "Il dato interessante è l'impatto demografico che vede un calo della popolazione giovanile nei prossime 10-20 anni che ci pone di fronte una situazione seria. I flussi migratori non riescono più a compensare il calo della popolazione, nel giro di un decennio i 19enne caleranno del 15% e nei prossimi vent'anni questa percentuale aumenterà. Serve investire sulla formazione e sui nuovi lavori che dovranno guardare al futuro, al calo della popolazione giovanile corrisponde l'aumento della popolazione anziana e quindi servirà attenzione ai servizi. Serve investire in termini di opportunità e di percezione dei diritti, i giovani spesso scambiano l'occupabilità con assenza di diritti e in questo sistema rimangono schiacciati perché aumentano i precari. C'è anche un problema di genere. Durante il covid su 10 posti di lavoro 8 sono donne. Il futuro ci dice che alcuni lavori rimarranno, il cambiamento sarà molto veloce, non sarà una cosa drammatica. Un tema centrale sarà legato a come supportare chi non riesce a stare al passo con questo cambiamento".
Uil: "In Spagna stop a contratti a tempo determinato ha portato effetti positivi"
Emanuele Ronzoni, commissario straordinario della Uil Liguria: "Serve una politica seria che affronti il problema del precariato. In Spagna hanno fatto un accordo tra le parti e hanno previsto di non applicare più lavori a tempo determinato: questi due anni di sperimentazione ha portato a una crescita dei profitti per le aziende, a una crescita salario per i lavoratori e a una crescita del Paese. In Liguria i dati Istat ci dicono che è aumentata l'occupazione ma soprattutto quella del lavoro precario. Un lavoratore precario non può organizzarsi, non può mettere su famiglia e non può comprare una'auto o una casa".
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IL COMMENTO
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