
La cura di sé e del mondo? Può passare da quella degli spazi che si vivono tutti i giorni, per parecchie ore, dagli ambienti più familiari per gli studenti. Così l'aula diventerà un cantiere e sarà questo un espediente per prendersi cura di se stessi e degli altri, nella consapevolezza che bisogna accudire prima di tutto i luoghi che si vivono, per starci bene. Questo il senso di un progetto - che incarna le raccomandazioni dell’Europa, cioè lo sviluppo di competenze chiave e soft skill - i cui protagonisti sono gli studenti della quarta QG dell’istituto tecnico Gastaldi Abba, di Genova: una squadra di geometri in erba lavorerà per un restyling dell'aula, che non ha solo effetti pratici sull'aspetto delle quattro mura che la delimitano, ma sul senso di appartenenza e di rispetto reciproco all'interno della classe.
Il laboratorio in classe
“È un laboratorio, un esperimento”, spiega Paola Gambale, docente di Progettazione Costruzione Impianti, che ha dato vita al progetto Generazione (L’)Abile, gioco di parole che lei stessa chiarisce: “La generazione di oggi - aggiunge la professoressa Gambale - caratterizzata da un tempo che scorre in fretta, velocemente, come uno scrolling sul cellulare, da labile diventa abile, capace di imparare a imparare, obiettivo che si propone l’istituzione scolastica in generale e la nostra in particolare. I ragazzi si metteranno all’opera e ci metteranno il cuore, così facendo comprenderanno ancora di più il significato della parola rispetto, degli altri e dei luoghi di cui usufruiscono. Poi è chiaro che nel nostro caso può essere anche un esercizio, un laboratorio del fare e quindi un compito di realtà, con i ragazzi abbiamo affrontato il restyling dell'aula proprio come un lavoro di uno studio tecnico”.
La Gambale per vent’anni ha esercitato la libera professione, e in questa esperienza ritornerà a vestire i panni di architetto che bene si coniugano con la veste di prof. all’istituto tecnico Gastaldi Abba. "Questo progetto è un primo e importante passo per valorizzare la nostra scuola e i nostri studenti, che metteranno le mani in pasta e, in un certo modo, faranno capolino nel mondo del lavoro”, dice Agostino Mastronardi, Dirigente scolastico, che è alla guida dell’istituto da pochi mesi ma guarda con lungimiranza agli obiettivi da raggiungere. Le priorità sono le relazioni con l’esterno e la comunicazione interna.
Il progetto Generazione (L')Abile
Il progetto Generazione (L’)Abile ha vinto il primo premio nazionale del concorso Proformat, indetto da Anart, SIAE e dall'Università Sant'Orsola Benincasa di Napoli. Era nato come idea per un format TV, una sorta di Masterchef delle costruzioni a scopo sociale. Adesso è diventato un compito pratico e un progetto di educazione civica, che potenzialmente può essere adottato da altre classi.
“Abbiamo fatto i rilievi dell’aula - fa notare la responsabile dell'iniziativa - abbiamo preso tutte le misure, restituito il disegno, abbiamo fatto proprio un lavoro di trilaterazione e poi un computo estimativo di tutti i materiali coinvolti. Su una parete verrà applicato, su carta da parati, un disegno realizzato da uno studente, protagonista attivo del progetto. Tutti possono partecipare e dare un contributo valido. Nessuno escluso”. L'aula si trasforma così davvero in un cantiere dove si costruiranno sane relazioni, fiducia e rispetto. E già pedagogisti come Dewey e più di recente Munari parlavano della scuola come di un "laboratorio", dove l’apprendimento avviene per esperienza, mettendo cuore, mente e attività pratica nella didattica.
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