
In questa domenica 23 marzo si è tenuta a Cravasco (Campomorone) la commemorazione dell’80° anniversario dell’Eccidio di Cravasco, un evento tragico della Resistenza che ancora oggi rappresenta un monito contro la barbarie della guerra e della dittatura. L’iniziativa, organizzata dal Comitato Permanente della Resistenza della Provincia di Genova e dal Comune di Campomorone, ha visto una grande partecipazione di cittadini, associazioni e istituzioni, riuniti per rendere omaggio alle vittime di quella terribile rappresaglia nazifascista.
La storia dell'eccidio
Il 22 marzo 1945, in seguito a uno scontro tra la formazione partigiana Brigata Balilla e un gruppo di militari tedeschi, nove soldati nazisti persero la vita. Nonostante si fosse trattato di un combattimento, il comando tedesco ordinò immediatamente una spietata rappresaglia: il giorno successivo, 23 marzo 1945, venti detenuti politici furono prelevati dal carcere di Marassi, trasferiti nei pressi del cimitero di Cravasco e fucilati senza pietà. Morirono in diciassette, mentre due riuscirono a fuggire durante il tragitto e uno, Arrigo Diodati, sopravvisse miracolosamente all’esecuzione. Per questo crimine, il Tribunale Militare di Torino ha condannato all’ergastolo, il 5 novembre 1999, il tenente colonnello delle SS Sigfrid Engel, comandante della polizia di sicurezza.
Il ricordo: "Mai dimenticare le atrocità della guerra"
Dopo la celebrazione della Santa Messa e la deposizione delle corone, sono intervenuti: Giancarlo Campora, Sindaco di Campomorone, con un saluto istituzionale, Giacomo Ronzitti, Presidente dell’ILSREC, Sergio Cofferati, che ha tenuto l’orazione commemorativa. Città Metropolitana di Genova ha partecipato alla commemorazione con il Gonfalone, il consigliere regionale Armando Sanna e la Consigliera delegata alla Memoria Storica Laura Repetto. Presente anche Maria Grazia Grondona, in rappresentanza del Comune di Mignanego e Consigliera metropolitana.
"Le celebrazioni sull'eccidio di Cravasco assumono sempre un alto valore, in memoria di quanti si sacrificarono per gli ideali di pace, giustizia e libertà - commenta Sanna -. Giovani che diedero la vita per la libertà, sacrificando se stessi per un futuro migliore. Questo episodio resta uno dei crimini di guerra più efferati commessi nel territorio genovese, che mai si potranno dimenticare. Nel contesto storico in cui viviamo, dove le ombre dei conflitti tornano prepotentemente a scuotere il mondo, il ricordo di quanto accaduto a Cravasco, come in altri luoghi, sia da monito per tutti".
Repetto, consigliera delegata alla Memoria Storica della Città Metropolitana di Genova: “Ricordare l’Eccidio di Cravasco significa non dimenticare le atrocità della guerra e della dittatura, ma anche riconoscere il coraggio di chi ha lottato per la libertà. Il sacrificio di questi uomini continua a essere un simbolo di resistenza e di democrazia per le generazioni future. Dobbiamo continuare a difendere e trasmettere questi valori, affinché la memoria resti viva e ci guidi nel presente. Commovente e pregna di valore la presenza di molti giovanissimi, uno dei quali, Stefano, ha recitato la poesia in genovese incisa sulla stele nel luogo dell’orrendo eccidio alla presenza dei familiari di una delle vittime, Oscar Antibo, e di Soledad Diodati, sorella di Arrigo, l’unico sopravvissuto”.
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IL COMMENTO
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