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Il nodo riguarda i rimborsi per la mancata depurazione: mentre nel genovesato si stanno restituendo 40 milioni di euro, ai cittadini di Andora vengono negati oltre 12 milioni con un decreto ritenuto “illegittimo”
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di G.F.

Fuori dal consiglio regionale della Liguria è andata in scena la protesta di Assoutenti sul tema della depurazione dell’acqua. Gli abitanti dell’Imperiese, nello specifico di Andora, chiedono il commissariamento per il garante idrico Claudio Scajola. “Gli utenti sono penalizzati da un decreto che nega i rimborsi per la mancata depurazione, per questo è in arrivo un ricorso al Tar contro la decisione assunta” spiega il presidente di Assoutenti Furio Truzzi. Al centro della disputa c’è il commissario, accusato di non essere più un arbitro imparziale tra utenti e imprese. Il nodo riguarda i rimborsi per la mancata depurazione: mentre nel genovesato si stanno restituendo 40 milioni di euro, ai cittadini di Andora vengono negati oltre 12 milioni con un decreto ritenuto “illegittimo”. “Per questo si chiede alla Regione la sua rimozione e si annuncia un ricorso al Tar” prosegue Truzzi.

La protesta davanti al Consiglio Regionale

Ieri sera si è tenuto un confronto tra i rappresentanti degli utenti e il capo di gabinetto del presidente della Regione, insieme all’assessore ai servizi idrici, Luca Lombardi. “Durante l’incontro, sono state presentate le criticità della gestione attuale e fornita documentazione a supporto delle richieste di rimborso - aggiunge il presidente di Assoutenti Furio Truzzi -. Speriamo che dall’istruttoria che faranno condividano con noi l’impossibilità di questa situazione”. 

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