GENOVA-Sarà pronto nei prossimi giorni il Piano regionale per la peste suina che andrà a derogare alcuni divieti e consentire alcune riaperture dopo la chiusura totale delle zone boschive dei 36 comuni liguri che rientrano nella zona infetta dove il numero di carcasse positive al virus è arrivato a 29 in Liguria.
L'entroterra genovese, messo in ginocchio dalle restrizioni dell'ordinanza ministeriale, freme in attesa del nuovo Piano regionale che potrebbe andare a cambiare determinate regole dando un po' di respiro alle categorie interessate. "Il Piano regionale introdurrà nuove deroghe ai divieti contro le peste suina, consentirà alcune riaperture, ad esempio per quanto riguarda la selvicoltura che è un aspetto molto importante di presidio del territorio e di ritorno economico" ha annunciato il vice presidente della Regione Alessandro Piana in Consiglio regionale rispondendo a un'interrogazione del capogruppo Giovanni Pastorino (Linea Condivisa).
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"Il dispositivo del Ministero della Salute ci consentirà di fare nel Piano regionale tutte le deroghe ai divieti contro le peste suina, il piano sarà predisposto il prima possibile", assicura Piana ribadendo che entro qualche settimana in Liguria sarà consentito agli allevatori di riportare gli animali al pascolo in determinate zone, "chiuse" a inizio febbraio per evitare che il virus potesse uscire dalla zona infetta. Il piano regionale consentirà la ripresa di altre attività che l'ordinanza in vigore, emanata dai ministeri della Salute e delle Politiche agricole, aveva imposto e impone ancora ora. Non solo gli allevatori: l'ordinanza ha bloccato la caccia, la pesca, la raccolta di funghi e tartufi, il trekking, le escursioni in mountain bike e molto altro, motivo per cui le categorie sono già scese in piazza due volte, una durante la Milano-Sanremo a Masone (LEGGI QUI), per lanciare l'allarme: "L'entroterra sta morendo" lo slogan.
Parole che ha ripreso anche Pastorino: "L'economia dell'entroterra sta morendo, molte attività economiche sono costrette alla chiusura e non potremo prolungare a lungo l'attuale mancata manutenzione dei sentieri".
Il consigliere regionale Alessandro Bozzano (Lista Toti Liguria) in un'interrogazione sollecita un maggiore coinvolgimento attivo dei cacciatori nel piano di eradicazione della peste suina in Liguria dato che "i cinghiali si abbattono con un colpo di fucile, non con le cerbottane". Il vicepresidente Piana ricorda che "sono 970 i cacciatori liguri coinvolti nel monitoraggio della peste suina e saranno coinvolti in attività di formazione".
IL COMMENTO
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