SAVONA-Sono arrivati nella serata di ieri nel capoluogo ligure dopo un lungo viaggio dal confine tra Polonia e Ucraina ma ora tredici di loro continueranno fino a Savona.
Hanno deciso di muoversi verso la provincia, recuperati da un bus Tpl, in base allo storico gemellaggio che unisce le due città. Il gruppo, accompagnato da Padre Vitaly, cappellano della comunità ucraina di Genova, verrà poi ricevuto dal sindaco Marco Russo in Comune. Una scelta quasi scontata visto il forte legame tra le due città: a Savona, in piazza del Popolo, è presente un giardino chiamato proprio "Mariupol", mentre nella città ucraina c’è un cinema chiamato "Savona".
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"Accogliamo questi nostri fratelli a braccia aperte - ha detto il sindaco Marco Russo - speriamo che ciò che potremo fare per loro sarà di conforto rispetto alla tragedia immane hanno dovuto patire fin qui".
Il gruppo di profughi, principalmente donne e bambini, è stato 'accompagnato' dal confine con la Polonia a Genova da una spedizione umanitaria organizzata dall'associazione Pokrova: due pullman e un nove posti carichi di cibo, vestiti e medicine, era infatti partito venerdì mattina. Guidati da un'ambulanza donata dalle Misericordie liguri che ha continuato fino a Leopoli, dove è stata regalata all'ospedale che ne aveva più bisogno, il convoglio ha scaricato in una piccola città polacca tutti i beni raccolti per poi 'riempire' i sedili di donne e bambini, pronti a lasciare tutto indietro per scappare dalle bombe. Circa 90 profughi sono poi arrivati nella notte di domenica a Genova.
IL COMMENTO
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