GENOVA - "Per noi il passaggio su questo ponte era come il passaggio di un qualsiasi ponte e non poteva essere un ricordo delle vittime". È questo il commento di Egle Possetti, presidente del comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi, sulla presentazione della tappa di Genova del Giro d'Italia, che prevede il passaggio in autostrada sul ponte San Giorgio, costruito in seguito alla tragedia del 14 agosto 2018. "Avevamo già detto appena emersa la notizia che per noi come cittadini siamo contenti che il giro passi da questa città - prosegue - ma il ponte non è simbolo di rinascita e meraviglia, è un ponte nato a seguito di una tragedia enorme e questo ponte per noi non rappresenta tutto questo orgoglio, nei nostri cuori non può essere una meraviglia".
Possetti chiarisce che la decisione non vuole avere alcun tipo di risvolto politico: "Ho chiamato il sindaco e gliel'ho detto, noi non ci saremo quel giorno. Il ricordo si fa il 14 agosto, sotto al ponte, non con il giro d'Italia. Non vogliamo fare polemiche sterili, sappiamo che è un momento delicato per la città dato che ci saranno le elezioni. Non vogliamo in alcun modo interferire in questa cosa. Vediamo quali saranno le persone che tengono davvero ai nostri morti il 14 agosto. Ma non possiamo esserci quando passerà il giro".
Nei prossimi giorni si terranno nuove udienze per il processo ma le preoccupazioni di Possetti e del comitato non riguardano solo questi appuntamenti: "Ci sono tanti problemi che ci attanagliano: concessione, il nostro disegno di legge e altre cose che si stanno chiudendo a riccio. Ieri ho letto che l'ex capo dei servizi segreti diventerà un top manager della famiglia Benetton, credo sia molto grave che quando una persona ricopre incarichi importanti pubblici debba rimanere nel pubblico o andare in pensione, ci sono elementi veramente delicati che dovrebbero preoccupare noi e tutti i cittadini".
IL COMMENTO
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