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Crollo ponte: il giudice del processo potrebbe essere Lepri, lo stesso del disastro di Torre Piloti
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di Michele Varì

GENOVA -Potrebbe essere la sezione penale presieduta da Paolo Lepri a decidere le sorti dei 59 indagati per il crollo di Ponte Morandi del 14 agosto 2018 e costato la vita a 43 persone: si tratta dello stesso giudice che in vesti di monocratico ha presieduto il processo del Crollo della Torre Piloti.

Questa è una delle tre importanti notizie attese per domani, 7 aprile, all'ultima fase dell'udienza preliminare che vedrà l'uscita di scena del gup Paola Faggioni.

Il processo riprenderà alle 9.30 con l'appello, poi ci sarà spazio per l'intervento dell'ultimo avvocato degli indagati (Giorgio Perroni che insieme al collega genovese Guido Colella difende l’ex direttore del primo tronco Riccardo Rigacci), quindi il giudice Faggioni si ritirerà in camera di consiglio per decidere e deliberare.

Una pausa solo formale perchè di fatto le decisioni sono state prese nei giorni trascorsi, dal 17 marzo, data dell'ultima udienza, ad oggi: si profila il rinvio a giudizio di tutti i 59 imputati. In caso contrario si tratterebbe di una notizia clamorosa visto la mole di indizi e prove che la procura ha presentato per corroborare la richiesta di rinvio a giudizio.

Scontato anche l'assenso alle richieste di patteggiamento da parte di Autostrade per l'Italia e Spea che ha già ricevuto i parere positivo della Procura.

Per la precisione Aspi è pronta a versare quasi 30 milioni di euro nelle casse dello Stato: di questi 27 i milioni corrispondono al valore del progetto di retrofitting, quello di rifacimento delle pile 9 e 10 del ponte, e sono stati messi a disposizione ai fini della confisca.

La società autostrade pagherà inoltre la sanzione massima di un milione di euro. Spea pagherà una pena pecuniaria di 810 mila euro.

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli imputati. Per l’ex ad Giovanni Castellucci e gli altri imputati le accuse, a vario titolo, sono di omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, disastro colposo, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo doloso, rimozione dolosa di dispositivi di sicurezza, falso, omissione d’atti d’ufficio.

Il giudice Faggioni si pronuncerà anche sul dissequestro dei reperti del ponte, chiesto dai pm, in modo da consentire al Comune di proseguire con i lavori per il parco della Memoria, il luogo progettato dall’architetto Stefano Boeri, per ricordare le vittime.

Dopo questa udienza e la nomina di una delle tre sezioni penale a cui spetterà giudicare (appunto quella presieduta dall'elegante ed eccentrico, dal punto di vista dell'abbigliamento, Lepri) si fisserà anche la data della prima udienza del processo, che a differenza dell'udienza preliminare sarà aperto al pubblico e dovrebbe cominciare prima dell’estate.

Lepri, grande tifoso doriano e marito di Tiziana Paolillo, procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Genova, è ritenuto il giudice più accreditato fra i tre papabili. Molti lo definiscono un garantistan e al termine del processo sulla Torre Piloti aveva ricevuto pubblicamente i complimenti da Adele Chiello Tusa, mamma di una delle vittime, che dopo la condanna dell'ex comandante della Capitaneria di Porto Felicio Angrisano aveva detto una frase che ora sembra quasi una premonizione: "Ora c'è speranza anche per il processo del crollo del Ponte di Genova”.

Altri due nomi possibili come giudici del processo dei processi sono quelli di Donatella Aschero (presidente della sezione penale) e di Ferdinando Baldini.

 

 

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