GENOVA-"Con mille euro non arriviamo a fine mese ma non abbiamo diritto ai sussidi perchè lavoriamo". Solo un briciolo di quel che significa vivere dignitosamente quando lo stipendio del papà non basta. La storia di Giusy, come quella di molte altre donne, riflette quello che la pandemia, la crisi energetica, la guerra in Ucraina e l'inflazione ha portato a molte famiglie italiane, e liguri. Se n'è parlato molto durante il lockdown, ma gli strascichi del Covid e l'accentuazione del divario sociale che ha portato con sé non mollano la presa.
Chi era ricco è diventato ancora più ricco, chi era povero ora non arriva più a fine mese. Nel 2020 le persone sotto la soglia di povertà assoluta sono state oltre cinque milioni e seicentomila individui, vale a dire il 9,4 per cento delle persone residenti in Italia, mentre nell'anno precedente la quota era pari al 7,7 per cento.
Giusy e Gianni hanno lasciato la Campania per un futuro migliore, un lavoro e una vita più serena. Sono arrivati sette anni fa con quello che si può far stare in una valigia, il resto, indietro. La sua storia, raccontata durante la trasmissione Tiziana&Cirone (GUARDA QUI), riguarda lei come migliaia di altri italiani, costretti a lasciare la propria casa per avere l'occasione di costruirsi una vita: "A Napoli non c'era nulla, siamo venuti qui per trovare lavoro. Non conoscevamo nessuno, non avevamo parenti o amici su cui appoggiarci. Così, ci siamo rivolti alla Comunità di Sant'Egidio, siamo andati alla mensa e lì abbiamo conosciuto Roberta. Grazie a lei e al suo aiuto abbiamo trovato un'occupazione, ci siamo sistemati".
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Passa qualche anno, e Giusy rimane incinta: "Ogni mese il pacco alimentare, quello non è mai cambiato. La comunità ci ha aiutato con il cibo e i pannolini, poi è scoppiata la pandemia. Tutto è diventato più difficile, la situazione è peggiorata e sono rimasta di nuovo incinta. Questa volta due bambine, gemelle. Poi abbiamo scoperto che una delle due è affetta da un leggero autismo".
"Il nostro mondo è stato stravolto: non ce lo aspettavamo. Da un anno e mezzo stiamo aspettando di fare le terapie, ma la lista d'attesa è lunga. Vogliamo aiutarla il più possibile, anche grazie alla Comunità, ma è difficile".
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E poi il problema della casa: cinque persone, tre delle quali bambine, in una stanza e mezza. Un reddito troppo basso per permettersi un appartamento più grande e spazioso, magari con più camere per le figlie, ma comunque un reddito. Troppo pochi, secondo Giusy, i sussidi a cui la sua famiglia può accedere con lo stipendio del suo compagno: "A tante cose non riusciamo ad avere diritto perchè lui lavora, anche se per pochi soldi, però lavora".
IL COMMENTO
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