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di Mario Paternostro
Il cantante fedez

Dunque se Fedez fa una lista per le prossime elezioni politiche del 2023, potrebbe decidere di sperimentarla prima alle amministrative? Per esempio a quelle di Genova nel 2022? Se l’ipotesi di una Lista Fedez (13 milioni di follower su Instagram) ha creato souspense nella politica italiana (l’altro ieri se ne sono occupati praticamente tutti i talk del dopocena tv e i quotidiani) pensate che cosa succederebbe nella sonnolenta Superbissima dove di frizzante c’è solo lo spritz da Mangini? E per fortuna che esiste.

Insomma il rapper e la sua azienda famigliare di super-influencer, facendo una lista local, dovrebbero cercare dei candidati sul territorio. Probabilmente under 25 come è il target dei loro potenziali elettori secondo un recente sondaggio). Il giochetto, allora è questo: chi vedreste come possibili buoni candidati genovesi di una ipotetica Lista Fedez modello Zena? Chi sono gli influencer genovesi? I provocatori? I suscitatori di dibattiti? Un tempo, per lo meno, ci pensava l’ultimo nostro grande imprenditore a darci la sveglia, Riccardo Garrone , di cui sento molto la mancanza.

Con un “Zena-Fedez” si ripeterebbe, con altri profili, quello che accadde ormai nella preistoria politica nazionale quando si candidò Grillo, tra le abbondanti risate della borghesia decotta, ma soprattutto quelle elitarie della sinistra che cominciava a non capirci più niente di politica. Si diceva allora: “Pensa te a che punto siamo arrivati se si candida un comico…”. Ora gli stessi o quasi replicherebbero. “Pensa a che livello siamo ridotti se si candida un rapper o un inluencer?”. Grillo ha combinato quello che abbiamo visto e ha squassato incredibilmente la politica italiana, addormentata sul renzismo rampante e sul sovranismo sorgente. Quindi se ci fosse una Lista Fedez potremmo aspettarci di tutto.

Magari a livello locale sarebbe l’unica possibilità di risveglio della politica genovese, appiattita su polemichette di modesto spessore che di fronte ai disastri immani della pandemia non fanno battere nemmeno il ciglio di un occhio.

Nei prossimi anni, sento dire da Draghi e compagnia, si dovrà ridisegnare il Paese dalle fondamenta e lo stesso dovrà essere fatto per le città. Probabilmente la necessità di rifare la sanità, la scuola, la fabbrica, il trasporto non come prima a misura di onesto ragioniere (tagliare tagliare tagliare), ma di abile stratega, imporrà di pensare a una nuova urbanistica dove l’esterno assume un valore primario nella vita quotidiana, così come la mobilità e in particolare il trasporto pubblico. Non possiamo immaginare di vivere in una città dove non arrivano vere autostrade, dove non esiste un’ idea di mobilità oggi travolta dalla presenza di veicoli di lavoro veloce che ingombrano le strade disordinatamente, dove ci si sposta su vecchi bus asfissianti o, quando si è fortunati su ascensori e funicolari un tempo straordinariamente geniali.

Questo è soltanto uno dei problemi dei prossimi anni.

Forse davvero una Lista Fedez declinata alla genovese potrebbe essere molto utile, come lo furono i Cinquestelle che convogliarono in una direzione inesperta, ma democratica, un disagio così crescente da far temere qualsiasi tipo di sbocchi. Anche i peggiori.

W Fedez se riesce a svegliarci! Dalle altre parti non vedo fino a oggi personaggi capaci “di svolte”. Dei Pericu-bis contemporanei come continuo a augurarmi con nostalgica senescenza, per contrapporre un vero antagonista a Marco Bucci. Sennò lasciamo che sia “u scindaco cu cria” con i suoi scossoni vocali lanciati all’alba nei corridoi di Tursi a darci il buon giorno e soprattutto a farci aprire gli occhi spingendoci giù dal letto. E non lamentiamoci.