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Tra fake news e qualche fondo di verità: storia di una leggenda metropolitana
2 minuti e 20 secondi di lettura
di Eva Perasso

Era il gennaio del 2005 quando una nota agenzia di relazioni pubbliche londinese lanciò un comunicato stampa per un suo cliente che fece storia: nel testo si diceva che quel giorno - era il terzo lunedì del mese - secondo un algoritmo sarebbe stato il lunedì più triste dell'anno

E oggi, lunedì 16 gennaio, è quel fatidico terzo lunedì: il Blue monday, il lunedì blu, dove il blu racconta tristezza e sentimenti negativi.

Tra fake news e leggenda metropolitana, ogni anno da quel 2005 aziende commerciali e media hanno cavalcato l'onda blu e sui social - da Twitter a Facebook - è diventato virale l'hashtag #bluemonday. Non senza polemiche: non solo per i dubbi sull'evidenza scientifica della notizia, ma anche perché secondo alcuni esperti evidenziare il legame con sentimenti negativi per questa giornata inciterebbe a comportamenti depressivi.

Ma da dove è nato questo mito? Secondo la Porter Novelli, che nel 2005 lanciò la notizia per conto del tour operator e canale tv Sky Travel, il Blue monday era dimostrato scientificamente. Complice un professore della Cardiff University, tale Cliff Arnall, che avrebbe inventato un algoritmo per decretare i giorni più tristi nel corso dell'anno. Il professore era stato assoldato dalla stessa Sky Travel.

Il calcolo del professor Arnall si basava su variabili come il meteo del giorno, quanto tempo era passato dalla fine delle vacanze natalizie, la delusione per i propositi di inizio anno che a metà mese iniziano già a vacillare, le motivazioni tipiche dei primi giorni dell'anno che si fanno più fiacche a metà del primo mese. Proprio questo mix avrebbe portato il professore di Cardiff a decretare che il terzo lunedì del mese fosse il peggiore di tutti. Ma si trattava comunque di una ricerca commissionata da un'azienda commerciale: Sky Travel infatti cercava di capire quali strategie promozionali mettere in atto e come sviluppare i suoi messaggi pubblicitari in questo periodo, per invogliare agli acquisti di viaggi. 

Lo stesso professore, qualche anno fa, in un'intervista all'Indipendent si dichiarava pentito per l'onda lunga del suo piccolo gioco matematico. Le sue intenzioni, dichiarò Arnall, non erano certo quelle di incitare ad atteggiamenti depressivi. Semmai quelle di "ispirare" le persone e invogliare ad atteggiamenti positivi e propositivi nel momento dell'anno in cui tutto potrebbe (condizionale obbligatorio) sembrare più difficile. Di certo esistono patologie collegate alla stagionalità, ma si tratta di argomenti che riguardano il fronte sanitario e vere sindromi: la SAD, sindrome affettiva stagionale, è una vera depressione, una patologia cronica ciclica. E su questo non c'è da scherzare. 

Diverso il senso del Blue Monday che in questi 18 anni ha scatenato l'attività commerciale e la macchina della pubblicità: negli anni molte grandi aziende hanno cavalcato l'onda blu per spot, video, messaggi. Solo a titolo di esempio, Lavazza lanciò il video del suo caffè per superare la giornata, Mc Donald's offrì cheeseburger gratis per questo terzo lunedì. 

 

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