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di Matteo Angeli

No, non può essere normale che la sesta città d'Italia si paralizzi un lunedì di agosto per via di un incidente un autostrada. Eppure è quello che è successo ieri e quello che è successo mille volte in passato. Al mattino un camion in fiamme tra Recco e Nervi ha provocato la chiusura del tratto per più di un'ora con infinite code e l'Aurelia completamente in tilt. Nel pomeriggio il mortale tra Nervi e Genova Est, altra chiusura e altro caos totale. Genova si è fermata da Sampierdarena a Nervi, con turisti spaesati alla ricerca di una fuga di fuga persino in corso Italia.

No, non può essere normale avere nel 2023 autostrade senza corsie di emergenza così come non può essere normale avere autostrade non a norma dove chi passa rischia sempre qualcosa. E non può essere normale neppure che i genovesi si possano abituare e certe situazione e che i media gli diano spazio solo in una breve. Ieri appena capito che la situazione stava peggiorando ulteriormente siamo andati in diretta facendo cronaca, raccontando tante storie e sentendo la rabbia di chi era intrappolato.

In Liguria viaggiamo spesso su una corsia, abbiamo a che fare con continui scambi carreggiate e dobbiamo fare i conti con un continuo rischio di incidenti mortali con pedaggi che invece di essere gratuiti sono invece sempre più cari.

Gronda, Terzo Valico, tunnel subportuale sono tutte opere fatte di cantieri zero, passerelle e con progetti vecchi o confusi. Siamo confusi noi, sono confusi i politici e ovviamente lo sono i cittadini che ancora non capiscono come sia stato possibile che uno Stato abbia potuto fare un regalo miliardario ai Benetton dopo i disastri che hanno fatto.

Passano i giorni, i mesi ma soprattutto gli anni e tutto resta come prima: fermo. Fermo come il traffico di Genova in una tranquilla giornata di agosto. E allora la domanda è solo una: in attesa che qualcosa, forse cambi, cosa si fa?