Le poche righe pubblicate sul sito del governo al termine dell'ultimo Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto Milleproroghe hanno fissato l'aumento a carico di tutti coloro che dal 1º gennaio 2024 si troveranno a transitare lungo la rete autostradale italiana. Poche righe che suonano come un'offesa soprattutto per la Liguria ormai da anni alle prese con cantieri, scambi di careggiata, chiusure notturne e code infinite. La logica avrebbe imposto almeno un abbassamento dei costi dei pedaggi a fronte dei gravi disservizi registrati sulle autostrade nel 2023 come forma di indennizzo in favore degli automobilisti e invece ecco l'ennesima amara sorpresa.
L'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Tomasi incalzato qualche giorno fa in Commissione al Senato da Lorenzo Basso era stato chiaro ammettendo anche colpe per investimenti non fatti in passato. "Se quando passate dalla Liguria alzate gli occhi vedete quanti tiranti, chiodi e reti ci sono sulle volte delle gallerie e vi rendete conto del lavoro che è stato fatto ma non è certo finita qui: quelle gallerie entro cinque anni dovremo rimetterci le mani per metterle a posto. La verità è che su 7.000 km ben 2.000 sono oggi in saturazione, avremmo dovuto investire vent'anni fa ma non è stato fatto e oggi quindi oggi ci troviamo in questa situazione".
Tomasi ha anche confermato che ancora per diversi anni saremo alle prese con cantieri ovunque e quindi con eterni disagi. Tradotto: non ne usciremo mai.
Per anni e anni i costi dei pedaggi non sono stati utilizzati per la manutenzione ma sono rimasti nei conti delle società autostradali che continuano a fare incredibili profitti ed è anche per questo che sapere oggi di nuovo aumenti fa male. Molto male. La Liguria non meritava un aumento ulteriore dei costi ma invece, cosa che Primocanale chiede da tempo, la possibilità di viaggiare gratuitamente. L'ennesimo sopruso.
IL COMMENTO
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