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Alla Leopolda il leader di Italia Viva elogia il sindaco: "Straordinarie qualità..."
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di Mario Paternostro

Dalla Leopolda, la Repubblica fiorentina a modello di Matteo, il leader di Italia Viva lancia un assist al sindaco di Genova, Marco Bucci, ospite con altri sindaci di primo piano all’assise che, un tempo, disegnava la linea politica del governo italiano. Grandi elogi per il sindaco di Genova: “Una persona che si è fatta conoscere per la straordinaria qualità professionale con cui ha gestito un momento drammatico del Paese come il crollo del ponte Morandi. La Leopolda è un luogo di libertà - ha concluso Renzi – e io sono felice di accogliere il bravissimo sindaco di Genova…”

Contraccambia Bucci dichiarando la sua felicità di esserci, insieme al sindaco di Milano, Sala e all’ex delfino dell’ospite, Nardella sindaco di Firenze. Ma l’”innamoramento” tra Renzi e Bucci scalda le ceneri della fino a oggi noiosa preparazione alle elezioni comunali di Genova, senza un avversario progressista degno della tenzone. Almeno fino a ora. Dato che le urne genovesi saranno le prime dopo o durante il governo Draghi e dopo l’elezione del presidente della Repubblica, diventeranno interessanti anche perché potrebbero essere il palcoscenico di alcune “prove” politiche. Per esempio quella di un “nuovo centro” come sembra prefigurare la strategia renziana delle ultime ore. Magari con un po’ di forzisti, magari con un po’ di calendiani, insomma con un po’ di tutti. E a Genova proprio con Bucci e il suo movimento-lista che recentemente ha tenuto la sua convention.

Bucci ha aperto le porte a altri. Prima di tutti a Raffaella Paita, fedelissima di Matteo, facendo venire la pelle d’oca all’estrema destra di Fratelli d’Italia che con Lega e Forza Italia tiene in piedi la giunta comunale. Se la “vision” di Bucci fosse coincidente o simile a quella di Italia Viva perché non chiamare anche questo partito nella maggioranza?

Inoltre a Genova, ex “città rossa”, crescono le aspirazioni dei progressisti dopo le ultime vittorie del Pd, soprattutto dopo la riconquista di Savona con un candidato forte e con una solida storia famigliare alle spalle. Ricircolano nomi altisonanti come quello del professor Enzo Roppo o di Francesca Balzani, dell’avvocato Biolé jr. e della professoressa Del Borghi. Quindi, di fronte a questi personaggi, è ragionevole che il sindaco che si ricandida cerchi di allargare i consensi. Ma bisogna stare attenti a non tirare troppo la corda e irritare la destra, quindi Bucci deve davvero “fare il politico” (frase che lo manda in bestia!) non nel senso peggiore del termine, ma, a mio avviso, nel senso più naturale. Fare politica, mediare quando si deve, scegliere quando si deve scegliere, per il bene della “polis” senza fare, come diceva con durezza un genovese di via Bellucci, Palmiro Togliatti nel 1953 di fronte al primo “governo tecnico” quello di Pella, “Il mercato delle vacche”…

Un nuovo centro? Perché no. Pur di contrastare un eventuale candidato forte della sinistra che potrebbe convincere la marea di non votanti iper-delusi da Pd e Cinquestelle. Magari anche fra i cosiddetti moderati in sonno.

E se Renzi avesse trovato in Bucci il “suo” candidato ideale a Genova?

La campagna elettorale potrebbe diventare anche meno noiosa…..