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La Liguria viene spesso ignorata dalle classifiche nazionali sui più svariati temi, Genova non viene spesso considerata, banalmente, neppure tra i capoluoghi scritti in grafica nelle previsioni del tempo nazionali. Insomma, diciamo che non spicca molto, a livello italiano e internazionale. Non si distingue: se ne parla quando ci sono disgrazie, alluvioni, ogni tanto un pezzo sulle 5 Terre o Portofino, o pubblicità sulle reti nazionali di pesti al basilico di gusto (per noi) improponibile, che chiamano Tigullio ma poi fanno vedere Manarola. Vabbè.


Neppure a farlo apposta, ecco che l’ultima citazione nota è stata fatta niente meno che dal presidente dell’Ucraina, ma anche in questo caso per un paragone che ha fatto tremare le vene ai polsi di chiunque: “Immaginatela bombardata come Mariupol”. Sfido chiunque a non aver fatto uno scongiuro di nascosto.


Tolto questo, quando è che ormai sempre più spesso ci guadagniamo la notorietà sui social o su prestigiosi quotidiani? Per le code in autostrada! Che sia lo chef stellato Borghese, la designer d’interni e conduttrice Paola Marella, Briatore, allenatori nazionali impegnati in trasferte.
Tutti incastrati nelle code, quando transitano magari diretti in altre regioni o quando vengono-destinazione le nostre belle località. Poi si sfogano su Instagram o Facebook.

 

Noi di Primocanale seguiamo ogni giorno il tema code, senza bisogno che ci siano vip che si lamentano. Se così non fosse mi verrebbe da dire che hanno uguale diritto alla ribalta mediatica, anzi ben di più, tutti gli sfigati anonimi che ogni mattina già alle 6 sono in coda ma non per andare, come Briatore & C., nello yacht milionario o nella villa vista mare di Varigotti, ma alla catena di montaggio di una fabbrica dell’entroterra dove la primavera sembra non arrivare mai, oppure a scaricare casette al mercato all’ingrosso, o in ufficio. Insomma, l’esercito degli imprecatori che si imbruttiscono fermi in auto dietro ad altre decine di auto e camion (e che botta di ... fortuna se non ti blocchi in galleria in mezzo al fumo di scarico e magari dove non prende neanche il cellulare! La giornata è già guadagnata, pensa come siamo messi).

 

Abito vicino al casello autostradale di Chiavari: mia figlia ha imparato a leggere spigliatamente “in movimento”, mentre passiamo in motorino o in auto, con frasi scritte nel pannello luminoso all'ingresso, che suonano così: “Attenzione... Lav...ori al Km trent... anove...”, “Per Genova 7 km di coda fino a Rapallo.... ri... tardo di 23 minuti” e così via. Peccato che mia figlia abbia imparato a leggere due estati fa e i cartelli siano sempre gli stessi! E ci dicono che sarà così almeno per altro tre anni. Almeno avremo la nostra occasione di citazioni emerite...