Cronaca

I due aggressori del primo episodio di violenza alloggiavano in una comunità di accoglienza del centro storico nel quartiere di San Teodoro, luogo dove è stata ritrovata la refurtiva frutto della rapina
1 minuto e 41 secondi di lettura
di Au. B.

GENOVA - Due episodi in soli due mesi hanno messo in allerta il commissariato di Prè che, dopo le indagini, hanno scoperto i responsabili delle rapine aggravate avvenute a Genova tra giugno e luglio. 

Il primo reato è stato in Via Buozzi, di notte, quando due minori hanno sbattuto contro il muro la vittima, puntandogli anche un coltello alla gola e procurandogli lesioni con prognosi di cinque giorni, riuscendo così a rubargli cellulare, borsello e portafogli. Grazie all’esame delle immagini delle telecamere di zona, all’analisi dei tabulati telefonici e al riconoscimento degli aggressori, tramite album fotografici, da parte della giovane vittima, i poliziotti sono riusciti a risalire all’identità dei due aggressori. Entrambi risultano alloggiati presso una comunità di accoglienza del centro storico nel quartiere di San Teodoro, luogo dove è stata ritrovata la refurtiva frutto della rapina.

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All'esito delle indagini la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni dispone la custodia in carcere per uno dei due, il quale è associato presso il carcere minorile di Torino. Per il complice, a seguito di approfondimenti investigativi, è scattata invece la denuncia.

Il secondo episodio vede protagonisti altri tre minori autori di una cruenta rapina in danno di un coetaneo, nei pressi di Via Mura degli Angeli. La vittima è stata prima fatta inginocchiare, per poi essere picchiata, anche con un violento pugno nei reni, subendo infine lo strappo della collanina in oro che aveva al collo. Grazie all'intervento del personale delle volanti e le approfondite ricerche dei soggetti in zona, gli operatori sono riusciti a intercettare i tre colpevoli e anche a recuperare la collanina poi restituita alla vittima.

La Procura per i Minorenni ha disposto, infine, per tutti e tre i soggetti la restrizione e dunque l’affidamento in via cautelare presso tre strutture in tre zone diverse d’Italia, misure tempestivamente eseguite dal personale del Commissariato Prè, impartendo loro prescrizioni da rispettare e che se violate apriranno immediatamente le porte del carcere minorile.

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