TIGULLIO - Prende una bicicletta legata a un palo e la lancia nella spiaggia sottostante colpendo una 15enne. I carabinieri della Stazione di Lavagna, a conclusione di indagini, hanno dato esecuzione all'ordinanza della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un 20enne marocchino, domiciliato a Chiavari, per lesioni personali volontarie aggravate, reato commesso nei confronti di una ragazza di 15 anni, originaria del levante ligure.
I fatti risalgono ai primi giorni di giugno 2022 quando, intorno alla mezzanotte, la vittima minorenne, mentre camminava lungo la spiaggia nei pressi di uno stabilimento balneare dove era in corso una festa con intrattenimento musicale, era stata travolta da una bicicletta lanciata dalla passeggiata soprastante. In conseguenza del violentissimo trauma, la ragazza aveva riportato gravi ferite.
Immediatamente erano intervenuti sul posto un'autoambulanza e i carabinieri. La giovane era stata trasportata presso il pronto soccorso dell’ospedale di Lavagna per le cure del caso. I militari hanno iniziato le indagini per trovare l'autore del gesto che avrebbe potuto causare conseguenze più tragiche.
Le informazioni assunte nel corso degli interrogatori e l’attenta analisi delle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza comunale, hanno permesso di risalire al responsabile del reato.
Il ragazzo, un giovane di nazionalità marocchina, verosimilmente in preda ad uno stato di alterazione psicofisica, con violenza forzava le catene che ancoravano una bicicletta alla ringhiera della passeggiata a mare, e la scagliava nella spiaggia sottostante. Udite le grida di dolore della vittima, il marocchino scendeva in spiaggia ed avvedutosi della gravita delle ferite procurate alla quindicenne, si dava alla fuga. Gli uomini dell’Arma, al termine delle indagini che portavano alla sua identificazione, chiedevano alla Procura di Genova l’emissione di un apposito provvedimento per lesioni volontarie aggravate (superiori a 30 giorni) e per il furto della bicicletta.
Il Pubblico Ministero, sulla base delle fonti di prova raccolte ha chiesto al G.I.P. l’emissione di idonea misura cautelare personale a carico del responsabile. Il Giudice per le Indagini preliminari ha emesso l’ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari che è stata eseguita dai carabinieri di Lavagna.
IL COMMENTO
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