GENOVA -A lanciare l'allarme al 112 era stata la moglie, "mio marito è uscito con la barca in tarda mattinata e non ha più fatto rientro, al telefono non risponde mai...".
Il diportista dopo ore e ore di ricerche con le motovedette della Capitaneria di Porto e pure l'elicottero venne poi rintracciato solo al calare del sole mentre stava rientrando in porto a Genova a bordo della sua barca a velocità di crociera, rilassato e per nulla preoccupato, nè tantomeno di fretta. "Che succede? Perchè mi state cercando?" aveva chiesto convinto che si trattasse di un equivoco, al suo fianco una donna in costume dall'aria complice che, evidentemente, non era la moglie in ansia che si era rivolta al numero unico d'emergenza.
All'origine del fatto nessun equivoco: l'uomo avrebbe dovuto immaginare che la moglie non riuscendo a contattarlo al telefono per ore si sarebbe potuta preoccupare e lanciare l'allarme alla guardia costiera.
Da qui erano scattate le ricerche in mare: con più motovedette e con l'elicottero che avevano battuto il golfo di Genova sino al calare del sole.
Un dispiego eccezionale di mezzi e di personale che potrebbe costare al diportista dalla doppia vita il futuro del suo matrimonio - la moglie infatti poi ha capito tutto - e pure una denuncia per procurato allarme e una maxi richiesta di risarcimento danni per pagare le spese delle ricerche svolte dalla Capitaneria di Porto via mare e con l'elicottero.
IL COMMENTO
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