Genova - "Eviterò il ruolo dell'uomo solo al comando, per me sarà soprattutto un lavoro di sinergia con i colleghi, le forze dell'ordine e le istituzioni esterne".
Così Nicola Piacente da oggi nuovo procuratore capo di Genova. Alla immissione in possesso era presente anche il procuratore della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo, l'ex procuratore di Torino Armando Spataro, l'ex procuratore di Genova Francesco Cozzi, insieme agli aggiunti Francesco Pinto (che ha guidato la procura fino a ieri), Vittorio Ranieri Miniati e Paolo D'Ovidio, oltre ai vertici delle forze dell'ordine.
"Sono consapevole del lavoro egregio che è stato fatto da chi mi ha preceduto e da chi traghettato l'ufficio fino a oggi. Questo per me è un momento della consapevolezza dell'impegno che mi attende, soprattutto è il momento delle domande, dell'orientamento rispetto all'impegno che necessariamente dovrò affrontare e per cercare di riprendere il filo di un discorso che fisiologicamente ho interrotto quasi sette anni fa e che adesso devo riprendere con una funzione diversa".
"Riconosciamo l'importanza - ha sottolineato Melillo - della procura di Genova nel coordinamento investigativo con la Dna". Una presenza a Genova "significati" quella del procuratore Melillo "legata effettivamente all'attenzione che la procura nazionale antimafia e antiterrorismo ha verso questo territorio - conclude Piacente - perché la Liguria ha rappresentato anche nel passato una sorta di laboratorio sperimentale per la criminalità organizzata, per le infiltrazioni di Cosa Nostra e la presenza della 'ndrangheta".
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci