Dodicenne si accorge di un ladro in casa mentre gioca ai videogames nella sua cameretta, lancia l'allarme, la mamma lo rincorre e lo fa arrestare dai detective della squadra mobile insieme al complice che faceva da "palo".
Il drammatico tentato furto è avvenuto alle 19 del 23 dicembre in viale Pio VII a Quarto.
I due ladri fermati, albanesi di 22 e 26 anni, uno già noto alle forze di polizia, sarebbero una delle batterie di professionisti acrobati che da mesi mette a segno colpi nelle abitazioni di Genova passando da finestre e tubi del gas.
La riprova potrebbe arrivare dal controllo del telefonino dei due fermati che dai primi accertamenti risulterebbero agganciati alle "celle telefoniche" di altre zone e in orari in cui sono avvenuti altri furti in casa.
A fermare i ladri sono stati gli investigatori della sezione rapine della squadra mobile diretti dal commissario capo Antonino Porcino che già da settimane erano sulle tracce dei ladri seriali: si ipotizza che i due fermati possano avere messo a segno almeno una decina di furti in casa a Genova.
Determinante per fermare i due ladri è stato il fatto che una pattuglia di investigatori della mobile diretta dal primo dirigente Stefano Signoretti fosse nella zona di Quarto in scooter, fra i quartieri più battuti dai ladri: quando il dodicenne ha sentito un rumore vicino alla finestra si è affacciato e ha visto un uomo con il passamontagna nero che stava per entrare nell'abitazione.
Il ladro è fuggito a piedi. A rincorrerlo è stata la madre del ragazzino, subito avvertita dal figlio: la donna con coraggio, dopo avere avvertito il 112 ha seguito a debita distanza il ladro. Nello stesso tempo nella via sono giunti gli agenti in borghese che a bordo di uno scooterone hanno intercettato la vettura del complice, già posizionato in modo da poter fuggire, e poi hanno bloccato i due ladri albanesi.
Il ladro in fuga, un omone alto e robusto, è stato colto di sorpresa e immobilizzato da un agente cintura nera di judo.
Più precisamente l'uomo rintracciato durante la fuga veniva arrestato nella flagranza del reato, mentre il "palo", il complice, in attesa dentro all’auto, veniva denunciato a piede libero e a sua volta condotto in carcere a Marassi in quanto colpito da un ordine di carcerazione con condanna a 2 anni e 8 mesi, inflittagli per una rapina commessa in seguito a un furto in casa a Bolzano nel 2018.
IL COMMENTO
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