GENOVA -"Abbiamo combattuto per avere questa chiarezza e lotteremo ancora per avere giustizia, ma la nostra lotta deve andare avanti per gli altri, noi ormai abbiamo perso tutto, abbiamo perso i nostri due figli".
E' il commento di Antonella Zarri, la mamma di Alberto Scagni, l'uomo che il primo maggio dello scorso anno ha ucciso a coltellate la sorella Alice davanti alla sua casa di Quinto, alla notizia trapelata ieri che i due poliziotti della centrale operativa e il medico del Servizio di Salute Mentale della Asl 3 indagati per la tragedia devono rispondere oltre che di omissioni d'ufficio e omessa denuncia anche di morte in conseguenza di altro reato.
Il fascicolo e le ipotesi contro poliziotti e medico parte da un esposto dei genitori della vittima: la polizia non sarebbe intervenuta, secondo loro, per bloccare Alberto dopo minacce e intimidazioni e la richiesta di aiuto al 112. Il medico invece non si sarebbe preso in carico con la dovuta attenzione delle condizioni del paziente. "Noi chiediamo giustizia perché vogliamo che queste omissioni non accadano più e nessun cittadino venga abbandonato in questo modo da uomini dello stato e delle istituzioni come è successo a noi".
Alice Scagni, 34 anni, venne uccisa con più di venti coltellate dal fratello Alberto, 42 anni, che le tese un agguato sotto casa, in via Fabrizi, quando la donna uscì per portare fuori il cane.
Per l'omicidio della sorella Alberto è stato giudicato capace di stare in giudizio per omicidio aggravato anche dalla premeditazione.
"Noi da questa storia usciamo sconfitti su tutta la linea - ribadisce ancora Antonella Zarri - ma vogliamo chiarezza e trasparenza, la possibilità di accedere al fascicolo dell'inchiesta da parte nostra è una garanzia per tutti i cittadini italiani visto che c'è lo Stato che indaga sullo Stato, c'è la polizia che indaga su se stessa", aggiunge la donna facendo riferimento alle indagini della squadra mobile che indaga sui colleghi delle volanti.
"La nostra vita ora è finita - aggiunge ancora Antonella Zarri, svestendo i panni di madre e indossando quella di nonna - a noi ora rimane solo nostro nipote, Alessandro, 2 anni e 8 mesi, il figlio di Alice, che però possiamo vedere solo due volte alla settimana perchè i rapporti con il papà, nostro genero, sono freddi. No, non è successo nulla fra di noi: ma possiamo capirlo, per lui non siamo solo i genitori di Alice ma anche il papà e la mamma dell'uomo che ha ucciso la sua compagna, che ha ammazzato la mamma del suo bambino".
IL COMMENTO
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