Cronaca

Chiamato in causa dal perito delle parti civili dopo alcune email in cui denunciava di essere stato emarginato da Autostrade per avere suggerito nel '92 di mettere in sicurezza la pila
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di Miv

GENOVA -Grande attesa al processo di Ponte Morandi per l'audizione di Emanuele Codacci Pisanelli, l'ingegnere allievo dell'ingegnere Morandi che nel 1992 aveva lavorato sul risanamento della pila 11 e annoverato all'ultimo minuto nella lista dei testi, tirato in ballo in aula dall'ingegnere Rugarli, perito delle parti civili Possetti e Bellasio, quei familiari delle vittime che hanno rischiato di rimanere fuori dal processo e che adesso - anche grazie al proprio legale, l'avvocato Raffaele Caruso - però si stanno prendendo una grande rivincita, calando sul tavolo anche una carta importante ai fini del comprensione delle responsabilità della tragedia.



Da alcune mail inviate, ora in possesso dei giudici, pare che Codacci Pisanelli trent'anni fa fosse stato emarginato da Autostrade perché aveva suggerito di intervenire anche sulla pila 9, quella che poi nel 2018  ha provocato la tragedia.
L'ex allievo di Morandi dovrà pesare molto attentamente le parole. Il rischio è di smentire se stesso, di contraddire il contenuto delle email.

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