CASSINO - Si cerca di trovare il movente dell'efferato omicidio di Yirelis Pena Santana, uccisa e sfigurata con 12 coltellate nel Frusinate. La donna, colombiana nata a La Vega da sei anni residente a Genova insieme ai tre figli e la mamma, Lucia, si trovava nel Lazio per lavoro.
La svolta è arrivata nella giornata di lunedì, quando un giovane, Sandro di Carlo, 26 anni, è stato arrestato perchè fortemente indiziato della mattanza avvenuta nello stabile di via Pascoli, a Cassino.
A puntare sulla colpevolezza di Di Carlo l'impronta di una mano sporca di sangue accanto al corpo sfigurato di Yirelis ma anche quella delle sue scarpe, le stesse che indossava al suo arresto, ancora sporche di sangue.
L'uomo non avrebbe opposto resistenza all'arrivo degli agenti di polizia, che lo hanno tracciato con il gps del telefono alla stazione di Roccasecca. Il 26enne, operaio residente a Cassino, è stato arrestato. Di Carlo avrebbe prima provato a strangolare la donna, che sul collo aveva diversi lividi, per poi accoltellarla violentemente almeno 12 volte. Poi è andato in bagno dove si è lavato con cura le mani, le braccia, il resto del corpo. Avrebbe provato a pulire anche la casa senza successo prima di lasciare la casa della mattanza.
L'uomo è stato portato nel carcere di Cassino in esecuzione dell'ordinanza di custodia in prigione. Domani alle 19, invece, è stata fissata una veglia di preghiera per Yurelis nella chiesa della scuola Don Bosco, a Sampierdarena, dove la comunità si stringerà attorno ai figli.
IL COMMENTO
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