Cronaca

1 minuto e 34 secondi di lettura
di Redazione

ALASSIO - Padre e figlio di 45 e 21 anni di origini romene, entrambi 'buttafuori' di una nota discoteca della riviera savonese sono stati arrestati e condotti in carcere alle prime luci dell'alba di oggi dai carabinieri di Albenga e Alassio. I due sono indagati per un brutale pestaggio avvenuto alle prime ore dello scorso 31 luglio, ai danni di un cittadino maghrebino di 35 anni.

I carabinieri hanno eseguito l'arresto in virtù di un ordine di custodia cautelare emesso dal gip del tribunale di Savona all'esito di una complessa d'indagine condotta dalla Procura della Repubblica e dai Carabinieri. A incastrare i due alcune testimonianze e l'analisi di un video, realizzato dal cellulare della vittima, che proprio in quel momento si stava riprendendo in diretta sui social. Sono state soprattutto l'audio e le immagini di quel video, infatti, a fornire la svolta determinante alle indagini, permettendo di delineare i ruoli avuti nella vicenda dai due aggressori e accertare che a condurre le fasi più cruenti dell'aggressione è stato il padre, soggetto con diversi precedenti per reati contro la persona e resistenza a pubblico ufficiale, insieme al figlio che lo imita ricalcandone modi e gesti.

Il video, nonostante gli aggressori nella fase finale del loro feroce pestaggio si fossero accorti della videoripresa e avessero fatto sparire il telefono, è rimasto in rete ed è stato scaricato da alcuni followers della vittima che lo hanno recapitato ai carabinieri.

Il quadro che è emerso emerge dalla ricostruzione dei fatti è quello di una violenta aggressione compiuta dai due buttafuori definito dal giudice "del tutto ingiustificato e lucidamente crudele". Sei minuti in cui alla vittima non viene risparmiato nulla tanto che quando pare aver perso conoscenza viene risvegliata dai due per essere nuovamente percossa "come un birillo caduto - scrive il giudice - da rimettere diritto per poterlo colpire ancora". La vittima è stata sottoposta a vari interventi chirurgici per rimediare alle lesioni cagionate dalla inaudita violenza degli indagati.