Cronaca

L'imprenditore e il figlio Roberto minimizzano i rapporti con il governatore: "Mai avuto benefici", come a cercare di cancellare il reati di cui sono accusati. "I favori e il denaro a Signorini? Era in difficoltà, l'ho aiutato" garantisce Aldo
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di Michele Varì

GENOVA - "Toti prometteva ma poi non manteneva, mi ha deluso. Signorini? Un amico in difficoltà, l'ho aiutato, ma sapevo bene che poteva fare poco, io ho dato soldi a tutti, pure alla Bonino".

La difesa di Aldo Spinelli è racchiusa in poche frasi trapelate dopo l'interrogatorio di garanzia di ieri al terzo piano della procura. Poche parole di certo concertate con l'esperto avvocato Andrea Vernazza, affermazioni che a prima vista sembrano un'accusa al governatore ma in realtà tese a un solo grande obiettivo: affermare che le parole intercettate al telefono o dalle "ambientali" erano solo parole al vento, di fatto, sottolinea il grande imprenditore che si è fatto da solo, lo zar del porto, Toti e Signorini, non lo hanno mai aiutato, dunque non si configura il reato di corruzione, che è l'esatto contrario di quanto affermano i pm nell'ordinanza che ha fatto finire in galera l'ex presidente dell'autorità del porto Signorini, che invece si è avvalso della facoltà di non rispondere, e ha relegato agli arresti Toti, anche lui per ora in silenzio con la promessa di parlare al più presto.


Un'indagine che ha colpito duro la famiglia Spinelli, visto che anche il figlio di Aldo, Roberto, 53 anni, ha ricevuto un avviso di garanzia e un'interdittiva, ed anche lui ieri è stato interrogato. Spinelli junior ha parlato da figlio, dicendo con grande affetto per il padre che da qualche anno non riesce a capire la sua vita, ma soprattutto ha sottolineato che tanti approfittano di lui, vanno a battere cassa da lui".

Fra le accuse mosse ai due imprenditori quella di privatizzare la spiaggia di Punta dell'Olmo a Celle Ligure, un'ex colonia, "ma quella spiaggia è rimasta libera a causa della Bolkestein, "altra promessa non mantenuta da Toti".

Papà Spinelli non nega avere messo mano al portafoglio per dare un mano a un amico come Signorini, "era in difficoltà", difficoltà nel sovvenzionare il matrimonio principesco della figlia, nel pagarsi vacanze da signori a Montecarlo o Las Vegas, accusano i magistrati. Spinelli per dire che i suoi denari non erano tesi a corrompere poi esagera e tira in ballo anche la Maria Teresa di Calcutta della politica, Emma Bonino, "ho pagato pure lei". E vabbè, ma la Bonino però non è mai citata nelle migliaia di atti della procura, a differenza di Toti, Signorini e altri indagati. 

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