Le storie di Michè tornano dopo l'estate: dovevano essere dieci ma sono diventate quasi il doppio.
Storie tutte diverse, alcune molto dolenti, altre meno. Il pescatore finito in manicomio perchè orfano, la trans dell'ex ghetto che scrive libri, l'ex brigatista tradito da un lettera inviata anni prima in Francia, l'agente della municipale della sezione infortunistica incaricato di bussare alla porta di chi perde un familiare in un incidente, l'alcolista che si sentiva svuotato, il ludopatico che giocava su tutto, la vittima di stalking che ha rischiato di allungare la tragica sequenza di femminicidi, il writer salvato dai colori, lo sbirro dell'antidroga incontrato nei vicoli dello spaccio, l'esule cubano che per campare fa la statua, la donna ammalata di anoressia che non riusciva a guardare in alto, la figlia della badante arrivata in Italia per ritrovare la mamma, il migrante sbarcato in Sicilia che ha vissuto gli orrori dei lager libici, l'ultimo strillone dei giornali che per vendere qualche copia in più gonfiava le notizie, il clochard che sogna di fare l'attore, il comandante del carcere che invoca più umanità dietro le sbarre, il vocalist delle discoteche di mezza Italia che vive a Cornigliano.
Ora le storie di Michè si fermano, ma dietro le quinte noi, io, Michè, e pure Francesca Cangiotti e Lorenzo Vigo, continueremo a scovare nuove storie da svelare
Storie che potrebbero essere la vostra: se volete raccontarla basta inviare un messaggio via whatsapp a Michè, al numero 344 385 4050.
Michè era una scommessa, i numeri e gli apprezzamenti arrivati proprio dalla strada, spesso dagli ultimi, il regno di Michè, ci hanno fatto capire che quella scommessa è stata vinta.
Dunque arrivederci alla prossima stagione.
IL COMMENTO
Comunali Genova: un nome del Pd per gli elettori, non per gli alleati
I disponibili del Pd, meglio le fughe in avanti delle scivolate all'indietro