Bertino Cresta, Bertin, 94 anni, genovesissimo e genoanissimo, "un signorino", come si definisce lui, espressioni e cantilena che riportano alle gag di Gilberto Govi, è nato ed è cresciuto in un palazzo di via Giustiniani, nel cuore del centro storico, che è stato ed è tutt'ora tutto il suo mondo, come ammette lui che non è mai andato all'estero e quando parla di viaggi racconta di gite a Milano.
Al suo fianco da sempre la sorella minore, "la mia cameriera", dice lui allargando un sorriso come a ringraziarla e a non farla arrabbiare.
La storia di Bertin è la storia dell'ultimo strillone dei giornali della sera, a Genova lo storico Corriere Mercantile e ogni tanto Paese Sera.
Sino alla fine degli anni '90 anni e per oltre due decenni ogni pomeriggio Bertin, mazzetta di giornali sotto braccio e carrellino pieno delle copie da vendere, batteva le vie del centro e dentro i vicoli per annunciare le ultime notizie del Corriere Mercantile, che poi è anche il giornale in cui io, Michè, ho imparato a fare questo mestiere e dove sono rimasto sino al 2015, mesta data di chiusura perché i conti ormai non tornavano più.
La vita di Bertin è legata ai fatti di cronaca più importanti che hanno scosso la città, come ricorda lui, dall'affondamento della nave Andrea Doria al rapimento di Milena Sutter, e tanti altri ancora, anche se ora fatica a mettere fuoco il suo passato e anche quelle notizie che riempivano le sue giornate.
La storia di Bertin non poteva che srotolarsi fra giornali e riviste allungate nell'edicola della signora Piera, una che resiste, in piazza Ferretto, ed è anche la romantica storia dei giornali di carta, di cui prima non si riusciva a fare a meno, e ora invece quasi accantonati, emarginati, dimenticati, soppiantati da smartphone e social.
Una fine annunciata dalle tante edicole chiuse, ed è emblematico che proprio alla vigilia dell'incontro con l'ultimo strillone, a pochi metri, in piazzetta Luccoli, in piena notte è stato rimosso e rottamato l'ennesimo chiosco dove un tempo si vendevano giornali.
In America per recuperare lettori si assoldano ambulanti, venditori, niente a che vedere con lo strillone Bertin, perché lui non si limitava a venderli, ma, come ammette solo ora, ci metteva il cuore e pure qualcosa di più, "per qualche copia in più ogni tanto le notizie le gonfiavo" svela sornione con un sorrisino come in cerca di complicità.
IL COMMENTO
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